La sua azienda stava per chiudere, imprenditore si toglie la vita

Claudio Fiori

Un imprenditore si toglie la vita bevendo acido muriatico da una bottiglia. È successo a Sant’Andrea in Casale, provincia di Rimini, dove l’uomo, Claudio Fiori, 60 anni, era titolare della Sce elettronica, società specializzata nella realizzazione di quadri elettrici. Un gesto di cui non si conosce ancora con precisione il motivo, ma dettato probabilmente dall’angoscia per l’imminente chiusura dell’azienda.

La crisi dell’azienda, imprenditore si toglie la vita

Dopo aver bevuto l’acido muriatico, Fiori ha chiamato il 118. L’uomo è stato trasportato d’urgenza all’ospedale Infermi di Rimini ma a nulla sono valsi i tentativi dei medici di salvarlo. Lo riporta Il Resto del Carlino. L’imprenditore era descritto da chi lo conosceva come un lavoratore serio che aveva a cuore la sua attività. L’impresa, però, nell’ultimo periodo, era stata duramente colpita dalla crisi, tanto che Fiori era ricorso alla cassa integrazione. Gli impiegati, quindici in tutto, avevano continuato, comunque, a ricevere regolarmente lo stipendio. A maggio l’uomo aveva annunciato la decisione di voler chiudere l’azienda nel giro di poco tempo.

I carabinieri, giunti nella sede della Sce elettronica per effettuare i rilievi, non hanno trovato lettere che potessero chiarire l’accaduto. È plausibile pensare che Fiori, dopo aver bevuto l’acido muriatico, abbia allertato il 118 perché colto da un ripensamento. “Era un brav’uomo, una persona dedita al lavoro e alla famiglia – ha dichiarato il vice sindaco di Montescudo-Monte Colombo, Simone Tordi – La morte di Claudio è una notizia terribile, arrivata come un fulmine a ciel sereno. Mi stringo al dolore della famiglia in un momento così tragico”.   tgcom24.mediaset.it