Le spiegazioni semplicistiche basate sull’assunto che il presidente russo Vladimir Putin è un pazzo che all’improvviso ha invaso l’Uccraina non aiuta a trovare una soluzione al conflitto e sono “un insulto all’intelligenza umana”. Lo scrittore italiano di origine moldava Nicolai Lilin, autore di una biografia di Putin, argomenta come siano rischiose certe semplificazioni nel corso de L’aria che tira, il programma condotto da Myrta Merlino su La7, martedì 10 maggio. E tira fuori un vecchio episodio con protagonista l’ex presidente della camera, Laura Boldrini, e i suoi rapporti con i neonazisti ucraini.
Nicolai Lilin non nega che si tratta di una “guerra d’aggressione” ma il conflitto “è un minotauro che è nato da dell’incesto tra gravi mancanze politiche e la miopia del nostro occidente”, spiega lo scrittore. “Sono solidale con i poveri ucraini che subiscono l’aggressione militare perché so cosa significa avere la guerra in casa, però sono assolutamente contrario a queste spiegazioni riduttive perché sono Innanzitutto un insulto all’intelligenza umana”, soprattutto quando si dice che “Putin si è svegliato una mattina e ha deciso di invadere l’Ucraina, è un idiozia totale”.
Lo scrittore di Educazione siberiana ricorda i tanti messaggi lanciati da Putin che l’Occidente non ha colto e che avrebbero permesso di non far precipitare la situazione ormai fuori controllo. “Ho passato gli ultimi anni a leggere tra le righe” il pensiero del presidente russo, “i suoi messaggino sono stati ascoltati e ora dobbiamo ragionare insieme sulla questione Ucraina”.
In studio Fabrizio Roncone, giornalista del Corriere della sera, ribatte come qualsiasi analisi debba partire dal fatto che l’invasione è inaccettabile e ricorda come molti leader politici italiani “abbiano baciato la pantofola” di Putin per anni. Ma anche in questo caso, per Lilin vanno analizzati i vari punti di vista. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky “nel 2021 ha pianificato la riconquista della Crimea, noi di questo non parliamo”, attacca lo scrittore che poi ricorda dei politici italiani che hanno manifestato supporto ai neonazisti ucraini nel Donbass.
“Laura Boldini ha invitato uno dei più grandi capi delle organizzazioni neonaziste ucraine, tra l’altro me lo ricordo da ragazzo quando veniva in Transnistria a fare le agitazioni tra la popolazione ucraina” è la rivelazione di Lilin che cita un dettaglio inquietante; “Ricordo la sua dialettica e mi ricordo la pistola che mi portava orgoglioso” alla cintura.”