Incontro con Biden, Draghi porta “in dote” più soldati italiani e più armi a Kiev

Draghi e Biden
foto Ansa

Più soldati italiani da schierare sul fianco est dei Paesi Nato, più armi a Kiev, un’accelerata per sganciare l’Italia dalla dipendenza dal gas russo. Saranno queste tre le priorità in agenda nel colloquio in programma a Washington tra Mario Draghi e Joe Biden. Da parte sua, il premier italiano ribadirà la linea già chiarita una settimana fa al Parlamento europeo: sì a sanzioni e armi a Kiev, con un impegno a schierare altri soldati a est della Nato, no all’escalation della guerra in vista di un cessate il fuoco e dell’apertura di negoziati credibili.

L’impegno di Draghi – Mentre Draghi da una parte porterà il suo impegno ad aumentare da 500 a 800 milioni di euro i fondi per i profughi ucraini, Biden esplorerà la possibilità dell’Italia di consegnare più mezzi militari a Zelensky, preferibilmente i missili anti-aereo e anti-carro. A tal proposito, Draghi descriverà i contenuti del terzo decreto sulle armi.

Biden: più mezzi sul fianco est – E’ probabile che Biden chieda più mezzi e soldati da schierare sul fianco orientale della Nato. Su questo fronte a Roma si sta già valutando l’invio di 500-mille uomini tra Bulgaria e Ungheria: tale ipotesi pare quindi la più praticabile per il governo italiano. E Draghi porterà “in dote” al leader della Casa Bianca tale disponibilità, secondo il “Messaggero”.

L’Italia sarebbe inoltre pronta anche a cedere a Kiev “dispositivi in grado di neutralizzare, a solo scopo difensivo, le postazioni da cui la Russia bombarda indiscriminatamente le città e la popolazione civile”, scrive ancora il “Messaggero”. E Draghi sta valutando di inviare all’Ucraina armi più sofisticate prodotte da nostre aziende: sistemi anti-drone, missili terra-aria, sistemi di guerra elettronica. Sembra però che di quest’ultimo punto il nostro premier non parlerà oggi alla Casa Bianca. tgcom24.mediaset.it