Azovstal, comandante ucraino: “Poteri superiori, salvateci la vita”

Serhiy Volyna

Evacuati i civili, usati secondo Mosca (come dimostrano molti video in cui parlano i civili evavuati, ndr) come “scudi umani” dagli ultimi difensori di Mariupol, non resta più nulla a frenare i piani di attacco senza quartiere, mentre i combattenti ucraini continuano a escludere la resa. Un possibile assalto lampo per cercare di prendere il controllo della fabbrica in tempo per il 9 maggio, offrendo a Vladimir Putin quello che sarebbe il successo più importante sul piano simbolico in due mesi e mezzo di guerra: lo scalpo del battaglione Azov, nel giorno in cui la Russia celebra la vittoria sui nazisti nella Seconda guerra mondiale. Un momento che potrebbe essere cruciale per gli sviluppi del conflitto, con il presidente Volodymyr Zelenksy che ha indicato nella salvezza dei soldati una linea rossa per i negoziati.

Appello del comandante ucraino dei marines da Azovstal

“Sembra come se mi fossi ritrovato in un reality show infernale, dove noi siamo i militari, combattiamo per le nostre vite, tentiamo ogni possibilità per salvarci, e il mondo intero sta solo a guardare una storia interessante. L’unica differenza è che questo non è un film e non siamo personaggi di fantasia”: così in un post su Facebook Serhiy Volyna, comandante ucraino della 36/ma brigata dei marines, asserragliato con le truppe del reggimento Azov nell’acciaieria. “Poteri superiori, stiamo aspettando il risultato delle vostre azioni… il tempo stringe e il tempo è la nostra vita!”, aggiunge.

“Stiamo preparando la seconda fase della missione di evacuazione: i feriti e i medici. Se tutti rispettano gli accordi. Se non ci sono bugie. E stiamo lavorando per evacuare i nostri militari. Tutti gli eroi a difesa di Mariupol”: ha detto ieri il presidente ucraino Volodymyr Zelensky riferendosi ai soldati ancora asserragliati nell’acciaieria Azovstal. “È estremamente difficile. Sono sicuro che tutti capiscono il motivo principale. Ma non perdiamo la speranza. Non ci fermiamo. Ogni giorno cerchiamo un’opzione diplomatica che possa funzionare “, ha aggiunto, come riporta Ukrinform.  ANSA