Franco Bechis – (laverita.info) – Fra le poche imprese occidentali che hanno potuto permettersi di resistere ai pressing dei propri governi aggirandosi fra le varie sanzioni e sono restate in Russia con la stessa presenza che c’era prima della guerra all’Ucraina c’è Pfizer, la multinazionale del farmaco più nota al mondo dopo lo scoppio della pandemia. La rivelazione è scivolata con noncuranza durante la presentazione martedì dei risultati del colosso nel primo trimestre del 2022.
Lo ha detto in un inciso lo stesso presidente e amministratore delegato di Pfizer, Albert Bourla: “In risposta alla devastante guerra in Ucraina”, ha spiegato il manager, “e come è doveroso fare per una compagnia che promuove la salute umana, abbiamo scelto di continuare a fornire al popolo russo i farmaci di cui ha bisogno, scegliendo però di donare tutti i profitti della nostra filiale russa agli sforzi umanitari che si stanno compiendo in Ucraina. Continueremo a fare tutto il possibile per sostenere la salute delle persone, che in fondo è la nostra missione: fare scoperte in grado di cambiare la vita dei pazienti”.
Pfizer in Russia, missione francescana
Pur agghindata da parole che fanno sembrare Pfizer più che un colosso del farmaco una sorta di missione francescana presente così sia in Russia che in Ucraina, la scelta comunicata da Bourla è molto diversa dall’annuncio che la stessa Pfizer in un comunicato stampa aveva fatto a inizio marzo. Allora disse che avrebbe lasciato immediatamente la sua filiale russa garantendo a quella popolazione esclusivamente la fornitura di farmaci salva vita senza i quali molti cittadini di Vladimir Putin sarebbero morti Non è così: la ritirata annunciata non è salva-vita senza i quali molti cittadini di Vladimir Putin sarebbero morti. Non è così: la ritirata annunciata non è avvenuta e tutto per Pfizer continua come prima, nell’attesa di approfondire come gli eventuali utili maturati a Mosca e dintorni verranno impiegati per scopo umanitario in Ucraina.
A conferma di questa seconda versione aggiornata sul ritiro non avvenuto, nulla è cambiato rispetto a prima anche sul web e sui canali social russi che Pfizer non ha affatto abbandonato. Anzi, continua a promuovere i farmaci con il suo marchio e iniziative e convegni sul territorio rimarcando di essere presente per tutti i pazienti anche su social network internazionali come Instagram ma pure su quelli russi come Vkontakte (che esiste anche in Italia come VK).
E nella lista dei farmaci più venduti in Russia che difficilmente si possono definire salva-vita c’è una vecchia conoscenza di Pfizer, poi soppiantata dal vaccino anti-covid: il Viagra. Le confezioni sono diverse da quelle esportate in Europa, tutta blu scura con una piramide costruita sulla “A” finale della scritta e colorata in modo diverso a seconda della posologia del farmaco rinvigorente: 25, 50 e 100 mg. Ma ci sono tutti i prodotti più noti anche negli Stati Uniti in Europa e particolarmente apprezzati in Russia.
Tanto è che Pfizer nel suo sito moscovita si gloria pure di avere trionfato nel dicembre scorso ai Russian Pharma Awards 2021, mettendosi più medaglie sul petto alla cerimonia che si è svolta a Mosca il 14 dicembre scorso. Pfizer in terra di Putin è stata scelta come”Compagnia dell’anno” e come migliore azienda farmaceutica per “capacità di supportare i medici durante il Covid 19”. Sono gli oscar russi per la farmacia, e la stessa Pfizer non manca di citare che più volte in questi anni è stata gratificata con le nomination anche se non sempre ha poi trionfato nello scontro finale. Nel 2021 sì e l’azienda spiega i suoi meriti: “durante la pandemia di Covid 19, Pfizer ha lanciato un piano a largo raggio per supportare il sistema sanitario russo, compresa l’assistenza finanziaria alle istituzioni mediche, le donazioni di farmaci e le attività di volontariato e di beneficenza. Inoltre nel paese l’azienda sostiene attivamente la ricerca volta ad identificare, diagnosticare e curare i pazienti con Covid 19”.
Pfizer in Russia, gli accordi
Con il governo russo il colosso dei vaccini ha stretto una serie di accordi, in parte basati sul programma “More than Rehabilitation” con cui vengono forniti attrezzi particolari per il recupero di bambini con gravi malattie dell’apparato muscolo-scheletrico e in parte su un memorandum sulla diagnostica firmato con la società russa di cardiologia e il centro nazionale di ricerca medica per la cardiologia del ministero della Salute della Federazione russa.
Sempre con le autorità di Putin è stato costruito un “portale di informazioni sul diritto alla salute e la fornitura gratuita di farmaci a carico del sistema sanitario russo” che si trova all’indirizzo zdorovoepravo.ru. In Russia Pfizer ha mantenuto aperte numerose sedi oltre a quella della capitale e anche alcuni stabilimenti come quello aperto nel 2011 in partnership con la società di biofarmaceutica del distretto moscovita di Podolsky NPO Petrovax Pharm per la produzione di un nuovo vaccino pneumococcico”. Altri accordi (come quello con Polysan NTFF LLC) sono invece di licenza per la produzione di medicinali tradizionali Pfizer Nessuna di queste attività nelle terre di Putin risulta al risulta al momento interrotta.