Attimi di imbarazzo a Controcorrente, la trasmissione condotta su Rete4 da Veronica Gentili. Come di consueto anche nella puntata di sabato 23 aprile l’inviato in Ucraina Fausto Biloslavo fa il punto sulla giornata di guerra con notizie di prima mano e testimonianze dal campo di battaglia, con tutti i rischi personali che ne conseguono. Il giornalista – il cui nome tra l’altro era finito nelle assurde liste spuntate a sinistra sui presunti filorussi in Italia – sta raccontando dei nuovi attacchi delle forze armate di Mosca su Odessa. Diversi missili da crociera sono passati “uno dopo l’altro sulla mia testa con il loro rumore di caccia a reazione”, spiega il giornalista. “Questi missili sembra che avessero obiettivi militari”, fa sapere l’esperto inviato che racconta come il primo razzo abbia colpito un deposito di armi straniere.
Missile deviato uccide i civili
Il secondo è stato invece raggiunto dalla contraerea ucraina, che si era fatta scappare il primo missile. “Mi è passato sopra la testa e ho sentito distintamente la contraerea che sparava ripetutamente. Il missile, intercettato, è caduto su un condominio, un palazzo di 16 piani”, racconta mostrando le immagini dell’edificio sventrato dal missile russo. Che era indirizzato verso un obiettivo militare, ma è stato fatalmente “deviato” con conseguenze terribili dai terra-aria ucraini sopra un palazzo pieno di civili. “Sono arrivato subito dopo, 4-5 piani sono come polverizzati”, spiega il giornalista.
La Gentili allora lo interrompe: “Scusa, correggimi se sbaglio, ma questo è quello che dicono i russi?” “Questo è quello che dico io perché l’ho visto” replica un po’ stizzito il giornalista. “Ma volevo capire se questa versione si combina con quello che dicono gli ucraini…”, abbozza una retromarcia la conduttrice e Biloslavo chiarisce anche questo punto: “Gli ucraini ammettono che hanno usato la contraerea ma dicono anche che se i russi non avessero lanciato i missili” tutto questo non sarebbe successo. Ma queste dinamiche sono drammaticamente “normali” in una guerra con armi pesanti, argomenta il giornalista, “il punto è che ci vanno di mezzo sempre i civili, compreso un neonato di tre mesi” morto a Odessa alla vigilia della Pasqua ortodossa. www.iltempo.it