La Costituzione italiana non esclude che il nostro paese possa trovarsi in guerra. Lo ha chiarito il presidente della Corte costituzionale Giuliano Amato in conferenza stampa. Secondo il presidente della Consulta nel dibattito sul “ripudio della guerra” in Costituzione “va ricordato”, oltre agli articoli 11 e 52, “l’articolo 78 che dice che il Parlamento delibera lo stato di guerra e conferisce al governo i poteri necessari. Ciò implica inesorabilmente che l’Italia possa trovarsi in guerra, altrimenti non vi sarebbe ragione che questo articolo si trovi in Costituzione”.
Se a essere aggredita non è l’Italia ma è un altro Paese “sottolineo – dice Amato – che se all’Italia non fosse consentito per Costituzione di partecipare alla difesa di Paesi terzi aggrediti sarebbero illegittimi per l’Italia sia l’articolo 5 del trattato Nato sia l’articolo 42 dell’Unione europea che dice che qualora uno Stato membro subisca un’aggressione sul suo territorio gli altri Stati membri sono tenuti a prestare assistenza con tutti i mezzi in loro possesso, in conformità all’articolo 51 della Carta dell’Onu, che configura come diritto naturale di autotutela quello di uno Stato di difendersi da un attacco armato”.
Questi trattati internazionali, aggiunge, “implicano un obbligo degli Stati membri che un’interpretazione restrittiva di quei tre articoli” della Costituzione “renderebbe illegittimi”. (askanews)