www.huffingtonpost.it – L’invasione russa ha dato inizio a una guerra “che potenzialmente può distruggere la nostra civiltà”. Ma l’alleanza fra le due autocrazie russa e cinese potrebbe esserlo anche di più. Lo scrive George Soros in un commento su MarketWatch – tradotto sul Sole24Ore – ricordando che l’operazione militare russa è stata preceduta dall’annuncio di una nuova partnership strategica fra i due Paesi.
Il 4 febbraio scorso, al termine di un lungo incontro in occasione delle celebrazioni per il nuovo anno cinese e le Olimpiadi invernali di Pechino, i due capi di Stato hanno siglato un documento “più forte di qualsiasi trattato”. Xi, sicuro della sua conferma come leader a vita, “è convinto – scrive Soros – che sarà elevato ai livelli di Mao Zedong e Deng Xiaoping”. E Putin, quindi, forte del sostegno dell’autocrate cinese, “si è concentrato con un’incredibile brutalità nella realizzazione del sogno della sua vita”. Prossimo ai settant’anni, il capo del Cremlino pensa di avere – secondo il finanziere ungherese – “un’ultima opportunità di lasciare un segno nella storia della Russia”. Ma l’autocrate russo, secondo Soros, inizia a perdere colpi. Non è più “un astuto agente del Kgb”. Sembra che “abbia perso il contatto con la reltà”. Pensava di essere accolto dai russofoni come un liberatore, e invece ha incontrato una “coraggiosa resistenza” da parte di tutti gli ucraini, anche i russofoni.
Putin, scrive George Soros, sembra “letteralmente impazzito” e agisce “senza alcun freno”, bombardando indiscriminatamente i civili. E anche Xi “sembra aver realizzato che Putin è ormai fuori controllo”. Come dimostra il suo colloquio telefonico con Scholz e Marcon, in cui ha detto di sostenere i loro sforzi per la pace. Il suo scopo – dice Soros – “è limitare al massimo i danni della guerra per evitare una crisi umanitaria”. Non è detto però che Putin si allinei a Xi. “Possiamo solo sperare – conclude il finanziere ungherese – che Putin e Xi vengano spodestati prima che possano distruggere la nostra civiltà“.