L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha sollecitato il governo dell’Ucraina a distruggere gli “agenti patogeni ad alto rischio” stoccati presso i laboratori di ricerca biologica del Paese, nel timore che potenziali fuoriuscite causate dal conflitto nel Paese possano causare malattie e infezioni. L’Oms ha riferito di aver collaborato con laboratori biosanitari ucraini per diversi anni nel tentativo di promuovere pratiche di sicurezza tese a prevenire “il rilascio deliberato o accidentale di agenti patogeni”.
Nell’ambito di questa collaborazione, l’Oms ha sollecitato con forza il ministero della Salute ucraino e alle altre autorità competenti a “distruggere gli agenti patogeni ad alto rischio per prevenire il rischio di fuoriuscite”. L’Oms non ha fornito indicazioni precise in merito alla tipologia e alla quantità di agenti patogeni stoccati presso i laboratori, e non ha precisato se le autorità ucraine abbiano dato seguito alle raccomandazioni.
Ricerche su agenti patogeni col sostegno degli Stati Uniti
Un punto stampa pubblicato dal dipartimento della Difesa Usa nel 2010 confermerebbe la conduzione di ricerche su agenti patogeni in Ucraina col sostegno degli Stati Uniti. Lo afferma “Fox News”, che riporta una parte della nota: “Il senatore Usa Dick Lugar si è congratulato questa settimana per l’apertura del Laboratorio di riferimento centrale ad interim di Odessa, in Ucraina, annunciando che sarà fondamentale nella ricerca di pericolosi patogeni utilizzati dai bioterroristi.
Il laboratorio di biosicurezza di livello tre verrà utilizzato nello studio dell’antrace, della tularemia, della Febbre Q e di altri patogeni pericolosi”, afferma la nota del dipartimento di Stato. Da un comunicato dell’ambasciata degli Stati Uniti a Kiev risultano effettivamente presenti in Ucraina due laboratori del Programma di riduzione della minaccia biologica del dipartimento della Difesa Usa realizzati nel 2019, uno a Kiev e il secondo a Odessa. Come ricorda l’ambasciata, il programma “collabora con paesi partner per contrastare la minaccia del rilascio deliberato, accidentale o naturale delle più pericolose malattie infettive al mondo”.
La sottosegretaria di Stato Usa per gli affari politici, Victoria Nuland, ha ammesso la presenza di “laboratori di ricerca biologica” nel corso di una audizione al Senato federale degli Stati Uniti lo scorso 9 marzo. Alla domanda se l’Ucraina disponga di armi chimiche o biologiche, rivoltale dal senatore repubblicano Marco Rubio, Nuland ha replicato che nel Paese si trovano “laboratori di ricerca biologica”, e che Washington “è preoccupata che le forze russe possano tentare di assumerne il controllo. Stiamo lavorando con gli ucraini su come impedire che quel materiale di ricerca possa cadere nelle mani della forze russe”.
Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri russo, ha dichiarato nei giorni scorsi che la Russia dispone di prove di un presunto programma degli Stati Uniti per lo sviluppo di antrace e di altre armi biologiche in Ucraina. Lo scorso 24 febbraio il ministero della Difesa russo ha pubblicato documenti che avrebbe ottenuto da laboratori di ricerca biologici ucraini, e che dimostrerebbero come al personale di laboratorio sia stato ordinato di eliminare le prove di presunti programmi di ricerca di armi biologiche che costituirebbero una violazione della Convenzione Onu per le armi biologiche. www.agenzianova.com