“Dobbiamo prepararci ma non è assolutamente un’economia di guerra – ha precisato il premier -. Ho visto degli allarmi esagerati. Prepararsi non vuol dire che ciò debba avvenire sennò saremmo già in una fase di razionamento”.
“Dobbiamo ri-orientare le nostre fonti di approvvigionamento e ciò significa costruire delle nuove relazioni commerciali”, ha aggiunto.
Per quanto riguarda le sanzioni adottate contro la Russia il premier ha detto che “sono molto pesanti e sono state adottate da tutti senza esitazioni. Possono essere anche più pesanti, l’importante è essere consapevoli che hanno un impatto su famiglie e imprese e, soprattutto, per il mantenimento della loro produzione”.