Sanzioni Russia, prezzo del grano +50%

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I prezzi del grano hanno raggiunto nuovi record sui mercati internazionali mentre crescono i timori sull’offerta, dopo lo stop alle esportazioni da Ucraina e Russia, che insieme producono il 30% del grano esportato nel mondo e hanno ancora nei silos il raccolto dello scorso anno.

“Non se ne vede la fine perché il 30% delle esportazioni mondiali di grano è stato tagliato fuori dal mercato globale”, ha spiegato a Ft Carsten Fritsch, analista di Commerzbank.Il grano scambiato a Chicago, considerato un benchmark internazionale, è rincarato di oltre il 50% da quando la Russia ha invaso l’Ucraina. I prezzi sono saliti fino a 13,40 dollari per bushel oggi, mentre il grano europeo da macina a Parigi ha raggiunto il record di 405 euro la tonnellata. (askanews)

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L’aumento del prezzo del grano

La crisi in Ucraina avrà non poche conseguenze a livello mondiale. Alcune di queste riguardano anche il settore agroalimentare italiano a causa di sanzioni non indifferenti contro la Russia. Tra queste c’è, per esempio, lo stop all’export, che sta avendo ripercussioni economiche preoccupanti. Le imprese italiane del settore, infatti, dovranno trovare altri mercati, cosa che farà aumentare i prezzi per i consumatori di pane, pasta e prodotti simili.

Il problema, però, riguarderebbe anche il grano. “Oggi è stata bloccata una nostra nave che doveva andare a caricare grano russo proteico di alta qualità nel porto di Rostov nel mar d’Azov – ha spiegato all’Adnkronos Vincenzo Divella, amministratore delegato del pastificio Divella –. Questa mattina è stata bloccata la navigazione nel mar Nero e la nostra nave non può entrare. Per alcuni articoli, come grano tenero e duro, il nostro settore mugnaio e molitorio avrà dei problemi”.

Alcuni imprenditori napoletani, invece, come riporta Il Mattino, hanno fatto sapere che ci sono “scorte solo per un mese”.