Un appello rivolto ai media italiani, tutti, dalle tv ai giornali, dalle piattaforme ai social network, per fare corretta informazione rivolto ai giornalisti, già vincolati dalla propria deontologia professionale, a tutelare sempre e comunque i minorenni, in qualsiasi situazione.
“Basta con i volti disperati dei bambini in Tv, sui giornali e sui social network. Evitiamo di portare, almeno i più piccoli, in guerra una seconda volta, nella dimensione digitale”. “L’immagine del bambino, come qualsiasi dato personale che lo riguardi – ricorda l’Autorità – in realtà, dovrebbe entrare nel sistema mediatico solo quando ciò sia indispensabile o, ancora meglio, solo quando la sua pubblicazione sia nell’interesse del bambino”.
Bambini in Tv esposti a rischi
“Perché, altrimenti, quelle fotografie e quei dati, nella dimensione digitale, perseguiteranno quei bambini per sempre, e, magari, in molti casi li esporranno a conseguenze discriminatorie di carattere sociale, culturale, religioso o politico di ogni genere, conseguenze, forse, oggi, in molti casi persino imprevedibili. E, certamente, quelle immagini finiranno in pasto ad algoritmi di ogni genere per le ragioni più diverse”, prosegue il Garante che “richiama quindi tutti i mezzi di comunicazione di massa, pur nell’indispensabile lavoro di testimonianza dei tragici effetti della guerra, ad una maggior tutela dei minori”.