Dall’informativa del Presidente Draghi alla Camera dei Deputati:
“I piani prevedono due aspetti fondamentali: l’incremento delle forze dispiegate in territorio alleato, con il transito delle unità militari sotto la catena di comando e controllo del Comandante Supremo Alleato in Europa;
e l’utilizzo di regole d’ingaggio predisposte per un impegno immediato.
Le forze italiane che prevediamo essere impiegate dalla NATO sono costituite da unità già schierate in zona di operazioni – circa 240 uomini attualmente schierati in Lettonia, insieme a forze navali, e a velivoli in Romania;
e da altre che saranno attivate su richiesta del Comando Alleato.
3.500 militari italiani per la Nato
Per queste, siamo pronti a contribuire con circa 1400 uomini e donne dell’Esercito, della Marina e dell’Aeronautica, e con ulteriori 2000 militari disponibili.
Le forze saranno impiegate nell’area di responsabilità della NATO e non c’è nessuna autorizzazione implicita dell’attraversamento dei confini.
L’Italia e la NATO vogliono trasmettere un messaggio di unità e solidarietà alla causa ucraina e di difesa dell’architettura di sicurezza europea.
Voglio ringraziare il ministro Guerini e le nostre forze armate per la loro prontezza e la loro preparazione.
Per quanto riguarda le sanzioni, l’Italia è perfettamente in linea con gli altri Paesi dell’Unione Europea, primi tra tutti Francia e Germania.
Le misure sono state coordinate insieme ai nostri partner del G7, con i quali condividiamo pienamente strategia e obiettivi.”