L’arrivo in Italia con la promessa di un lavoro sembrava allettante per una giovane ragazza africana, invece una volta arrivata nella nostra penisola è stata vittima di numerose violenze. Dopo essere stata ingannata, la ragazza all’epoca 21enne è stata sequestrata in un appartamento di Bari, violentata e poi cacciata di casa senza poter portare con sé il figlio nato dagli stupri. Scattati gli arresti per Favour Obazelu, chiamato “Fred” o “Friday”, ritenuto uno dei capi della mafia nigeriana con le accuse di riduzione in schiavitù, tratta di esseri umani, sequestro e violenza sessuale. Il 43enne è indagato anche per associazione a delinquere.
Mafia nigeriana, riti voodoo e violenze sessuali
Obazelu avrebbe agito assieme al fratello, Eghosa Osasumwen detto “Felix” di 32 anni, e ad altri soggetti che si trovano in Libia e in Nigeria, per reclutare le ragazze da portare con l’inganno in Italia.
Le donne venivano vincolate mentalmente da un rito voodoo che se infranto avrebbe provocato la morte dei familiari. Sulla base di queste suggestioni le ragazze venivano poi costrette alla prostituzione in Italia per ripagare il debito contratto per il viaggio. Secondo il racconto del giudice la donna che ha avuto la forza di denunciare il proprio aguzzino era stata “sottoposta in Nigeria ad un rito di magia nera per vincolarla al rispetto dell’impegno di pagare la somma di 25mila euro”.