Nel Legnanese è per tutti “la Raimondi” ma i proprietari americani della Emerson automation solution di Rescaldina hanno deciso che il futuro della storica azienda che produce valvole industriali non sarà più in Italia. Stando a quanto denunciato dalla Fiom Cgil è infatti stato annunciato agli operai la decisione di chiudere lo stabilimento milanese per trasferire le produzioni in Germania e Malesia.
Come spiega Carmine Ranieri Guarino su Milanotoday la serrata non sarebbe neanche così lontana: i cancelli dell’azienda rischiano di chiudere entro la fine di quest’anno e 130 lavoratori rischiano di trovarsi seriamente senza più un’occupazione.
Dipendenti della Emerson in piazza
Per questo venerdì mattina i dipendenti della Emerson sono scesi in piazza a Legnano, con un corteo per le vie della città poi finito sotto il comune, dove sono stati ricevuti dal sindaco Lorenzo Radice e dal suo collega di Rescaldina, Gilles Andrè Ielo. “A loro abbiamo chiesto sostegno alla lotta dei lavoratori Emerson, con l’obiettivo di salvaguardare i 130 posti di lavoro, a seguito dell’annuncio di chiusura dello stabilimento storico, del nostro territorio, entro la fine del 2022, per trasferire le produzioni in Malesia e in Germania”, spiega la Fiom Cgil.
“I sindaci hanno manifestato la volontà di seguire personalmente la vertenza, anche sui tavoli istituzionali, e l’impegno a mantenere il vincolo di destinazione industriale dell’area”, hanno sottolineato dal sindacato, lasciando intendere che se proprio la Emerson dovesse chiudere, la speranza è che qualche imprenditore rilevi lo stabilimento per garantire almeno l’occupazione. Il sindaco Radice ha poi ribadito che “l’altomilanese non ci sta a perdere ancora lavoro e lavoro di qualità. Dimostriamo di essere una comunità che si attiva per difendere il proprio lavoro e il proprio futuro”, il suo appello. “Noi – ha concluso – come amministrazione giocheremo tutte le carte che avremo, per la dignità dei lavoratori e per quella delle nostre città”. https://www.today.it