Il comune di Napoli è a rischio default. Nei conti c’è una voragine da capogiro, quasi 5 miliardi. A tanto ammontava l’esposizione finanziaria a fine 2021. Tanto che il nuovo sindaco, Gaetano Manfredi, ha dovuto bussare alla porta di Palazzo Chigi. E Draghi ha accolto il suo appello. Il patto per risanare in vent’anni il bilancio partenopeo sarà firmato martedì prossimo. L’accordo prevede aiuti sostanziosi: un miliardo e trecento milioni, per risollevare le sorti della città. E’ quasi la metà della somma che il governo ha previsto per aiutare le città metropolitane in difficoltà economiche: poco più di due miliardi e mezzo.
Le misure richieste al Comune di Napoli
In cambio del contributo a fondo perduto il governo chiede però impegni precisi al Comune di Napoli e tutta una serie di misure da adottare. Dal condono tombale con i creditori per i vecchi debiti con pagamenti al 40,8%, alla lotta all’evasione fiscale, al piano per la valorizzazione degli immobili.
Ma non è detto che il pacchetto corposo di aiuti basti a cambiare il destino della città. Le casse comunali sono vuote soprattutto per via delle mancate riscossioni. Si è scoperto che per esempio su 122 milioni di multe fatte nel 2020 dalla polizia municipale ne sono state pagate il 20%. Che tradotto significa: mancano all’appello 103 milioni di euro. E non va meglio se si considera la Tari, la tassa sui rifiuti. Il mancato pagamento nel tempo – sia nelle zone di lusso sia in quelle periferiche – ha provocato un buco da 500 milioni di euro. www.tgcom24.mediaset.it