“I vaccini circolano con una ‘autorizzazione condizionata’. Ciò vuol dire che sono vaccini solo parzialmente sperimentati”: questa teoria, piuttosto scettica sui farmaci che oggi conosciamo, arriva da Alessandro Mangia, ordinario di diritto costituzionale nell’Università Cattolica di Milano. Secondo lui, è innegabile che una sperimentazione ci sia stata, ma si tratterebbe di “una sperimentazione che ha compresso nel tempo tutte le fasi per l’esigenza comprensibile di fare presto”.
Vaccini solo parzialmente sperimentati
Mangia, poi, intervistato da Italia Oggi ha sostenuto che “è un bene che questo sia avvenuto. Ma dal mettere in circolazione un vaccino e obbligare alla sua assunzione c’è una bella differenza“, ha detto in riferimento all’obbligo vaccinale ora in vigore per gli over 50. E ancora: “Mettiamoci nei panni del governo. Per obbligare senza correre rischi bisogna essere sicuri degli effetti di ciò che si induce ad assumere. Ma sicuri non si può esserlo; di conseguenza, mentre nessuno si preoccupa dell’obbligo vaccinale per l’antitetanica o per l’antivaiolosa, per questi vaccini si è usata prima la strada dell’induzione, e poi dell’obbligo con sanzione di 100 euro”. Parlando dei richiami, invece, ha spiegato: “Per fortuna persino l’Oms ha raccomandato di andarci piano, visto che gli effetti sul sistema immunitario sono sconosciuti e vista la situazione in Israele“.
Sul decreto che ha imposto la vaccinazione obbligatoria, infine, il professore ha dichiarato: “È un provvedimento discutibile da diversi punti di vista. E’ un decreto calibrato sulla situazione di più di un mese fa, quando si pensava che Omicron fosse uguale, negli effetti, alle varianti precedenti. E si è visto che così non era”. Ecco perché secondo lui in Italia sarebbe stata attuata una vera e propria “strategia della paura”: “Oggi tutta Europa riapre (o ha già riaperto) senza obblighi di vaccinazione”. liberoquotidiano.it