C’è un’inchiesta della Procura sulla morte di un 54enne deceduto in ospedale per arresto cardiaco, dopo i malori accusati a poche ore di distanza dalla somministrazione della prima dose di vaccino.
Come atto dovuto in vista dell’autopsia, il pubblico ministero Donatina Buffelli ha iscritto nel registro degli indagati i nominativi del medico curante, di 4 “camici bianchi” dell’ospedale di Galatina e di 2 colleghi di Gallipoli. Rispondono dell’ipotesi di reato di omicidio colposo e di responsabilità colposa per morte in ambito sanitario. Lo scrive il giornale locale www.leccenews24.it
L’autopsia, affidata al medico legale Alberto Tortorella e al cardiologo Giuseppe Antonio De Giorgi, sarà eseguita il 14 febbraio, dopo il conferimento dell’incarico in Procura. I familiari della vittima, assistiti dagli avvocati Francesco Protopapa e Massimo Aprile, nomineranno il medico legale Luigi Di Gesù.
Gli indagati potranno a loro volta nominare il proprio consulente di parte.
L’inchiesta ha preso il via dalla denuncia dei familiari della vittima.
Arresto cardiaco dopo il vaccino Pfizer
Secondo la loro ricostruzione dei fatti, a metà gennaio, il 54enne di Galatone riceveva la prima dose di vaccino Pfizer presso l’hub vaccinale e poche ore dopo, avvertiva dei forti dolori al petto.
Visto il persistere della situazione, si recava due giorni dopo al pronto soccorso di Gallipoli e dopo essere stato dimesso, tornava a casa. Il 17 gennaio, invece, il medico curante gli prescriveva una visita cardiologica e il giorno successivo, il 54enne si recava presso l’ospedale di Galatina. Dopo l’elettrocardiogramma veniva dimesso, ma rientrava poco dopo in ospedale per il persistere dei dolori. Veniva quindi sottoposto ad una Tac all’addome ed al torace e gli veniva prescritto il ricovero. Il 54enne decideva comunque di rientrare a casa. Il 19 gennaio, in piena notte, chiamava il fratello, chiedendogli di accompagnarlo in ospedale. Veniva quindi nuovamente condotto al nosocomio di Galatina, ma moriva dopo poche ore per arresto cardiaco.
In seguito la famiglia sporgeva denuncia, chiedendo alla Magistratura di verificare un’eventuale correlazione con la somministrazione del vaccino e anche con la condotta dei medici che hanno avuto in cura il paziente.