Terremoto nel mondo politico israeliano, dopo nuove rivelazioni del quotidiano economico Calcalist, secondo cui per anni la polizia ha utilizzato lo spyware Pegasus della società Nso, “senza alcun controllo giudiziario e spesso anche senza che vi fossero inchieste in corso”, nei confronti di molte decine di persone. Fra queste, ha aggiunto Calcalist, alti funzionari di governo, sindaci, attivisti di proteste sociali, giornalisti, e anche persone dell’entourage dell’ex premier Benyamin Netanyahu. Quest’ultimo attualmente è sotto processo per corruzione e frode. Il giornale riconduce queste attività segrete della polizia alla nomina alla sua guida (nel 2015) di Roni Alsheikh, ex capo dello Shin Bet (servizi segreti).
In un primo commento il premier, Naftali Bennett, ha convenuto che si tratta di accuse “molto gravi” e ha assicurato che gli israeliani riceveranno spiegazioni complete. Il ministro per la sicurezza Omer Bar Lev e il capo della polizia Yaakov Shabtai hanno già ordinato la composizione di una ‘Commissione governativa di verifica’.
Intanto il processo nei confronti di Netanyahu e di diversi uomini d’affari prosegue anche oggi. Uno degli avvocati della difesa ha tuttavia denunciato che le indagini “sono state inquinate in maniera forse irrimediabile” e ha chiesto la sospensione del processo. (ANSAmed)