Tanti nodi, in colpevole ritardo, iniziano ad arrivare al pettine. Sta andando in scena un fuggi fuggi generale dalle posizioni follie e asservite dei mesi scorsi. Quando tutti sostenevano le leggi di questo governo liberticida. Adesso, invece, dai virologi ai giornalisti, si inizia a raccontare la verità. I numeri taroccati, i rapporti tra politica e Big Pharma, l’illogicità del Green Pass, etc. E arrivano anche i risultati di alcune autopsie che mettono nero su bianco che è stato il vaccino a uccidere diverse persone. Come nel caso, purtroppo, di un giovane carabiniere. A uccidere il maresciallo maggiore Emanuele Calligaris (46 anni) è stato “il processo che si è innescato dopo la somministrazione, a marzo del 2021, della dose di vaccino AstraZeneca”. È questa la conclusione della consulenza tecnica e dell’autopsia a cui è stato sottoposto il corpo del militare friulano, deceduto a marzo dello scorso anno all’ospedale di Udine.
Come riporta Il Corriere del Vento, a stabilirlo il neurochirurgo Felice Esposito insieme ad Antonello Cirelli, specialista veneziano in medicina legale, a cui era stata affidata la perizia dal pm Lucia Terzariol. I due professori hanno comunque evidenziato come non possa essere imputata alcuna colpa ai medici che hanno seguito il maresciallo. L’indagine era partita a seguito di due esposti presentati dalla moglie di Calligaris: l’uomo, dopo essersi sottoposto al vaccino, ha avuto un grave malore, morendo undici giorni dopo l’inoculazione e a 24 ore dal ricovero.
Le condizioni del carabiniere erano precipitate la notte tra l’11 e il 12 marzo 2021, quando ha accusato nausea, vertigini e forte mal di testa oltre a febbre a 39. Un quadro clinico che da lì a poche ore sarebbe ulteriormente peggiorato: gli esami hanno dimostrato che era in corso un’emorragia celebrale che ha portato al decesso. Calligaris, come la maggioranza delle forze dell’ordine e del personale scolastico che si era sottoposto a vaccinazione tra gennaio e marzo, aveva ricevuto la somministrazione del vaccino di AstraZeneca. La relazione dei due professori scagiona comunque il medico di base e chi ha inoculato la dose a Calligaris.
In sostanza dopo aver ricevuto la dose di Astrazeneca nel corpo di Calligaris si sarebbe sviluppata la trombosi, provocata da uno stato di ipercoagulabilità del sangue. “Per il Nordest è la prima perizia che accerta l’esistenza della correlazione tra la somministrazione del vaccino AstraZeneneca e un decesso per emorragia cerebrale”. https://www.ilparagone.it