L’accordo fra i leader per il bis di Sergio Mattarella al Quirinale viene accolto con soddisfazione anche Oltretevere dove la figura dell’attuale Capo dello Stato è molto stimata. La scelta di Mattarella, che succederà a se stesso, “era una delle possibilità: niente era scontato però mi è sembrato molto chiaro sin dall’inizio che c’erano tante e tali tensioni, tra fughe in avanti e stop, che questa francamente appare l’unica soluzione per uscirne”, dice in una intervista all’Adnkronos padre Antonio Spadaro, direttore di Civiltà Cattolica e spin doctor del Papa.
“E’ evidente il tandem Mattarella-Draghi riuscito nell’impresa quasi impossibile di mediazione tra le forze politiche e di garantire la credibilità internazionale. Lo spettacolo al quale abbiamo assistito – riflette il gesuita, fine osservatore delle questioni politiche – è che da una parte le segreterie fanno fatica a controllare i partiti. Dall’altra, i partiti stessi stanno mutando profondamente e cambiano i rapporti di forza e la solidità dei legami di schieramento”.
Padre Spadaro riflette sulla situazione del momento: “E’ evidente che fattori come la crisi di rappresentanza, il clima di emergenza permanente legato agli effetti della riforma finanziaria, la lunghezza della pandemia, sono tutti elementi che uniti a a questa crisi della politica hanno portato ad una conferma di quel tandem. E’ chiaro che si apre una riflessione molto importante con la fotografia delle forze del governo che eleggeranno il presidente della Repubblica riconfermando gli equilibri attuali”.
Il Parlamento con il Mattarella bis sceglie la soluzione più facile o quella più utile per il Paese? “A prescindere dalla valutazione, – dice il direttore di Civiltà Cattolica- credo sia l ‘unica percorribile” dopo il “gioco di candidature bruciate e di veti incrociati”.
Spadaro: gesto di sacrificio
Si tratta di una soluzione in ogni caso che “non è assolutamente di ripiego; si tratta invece – osserva Spadaro- di una soluzione di alto profilo che richiede un sacrificio personale del Presidente per il bene della Repubblica. Per accettare, Mattarella metterà al primo posto il bene del Paese perché il suo settennato è stato in crescendo e ha unito tutto il Paese trovando soluzioni nei momenti di maggiore crisi” per i quali ha ricevuto “il ringraziamento e il plauso di tutti”, annota il gesuita che sottolinea ancora: “Rimettersi in gioco a 80 anni, con la fatica del settennato alle spalle è un gesto di sacrificio. Quindi grande rispetto e gratitudine”.