Milano: i segreti di una città proiettata al futuro

Milano

Milano è universalmente considerata una località laboriosa, ed è ammirata come centro della finanza e capitale della moda. Eppure, anche il capoluogo lombardo nasconde un lato ignorato da molti, ma estremamente affascinante. Passeggiando tra le sue vie frenetiche è possibile scoprire i segreti di una storia lunghissima. Dal Duomo alle piazze, molto dei simboli disseminati nella città testimoniano l’antica presenza di Massoni e Templari. Continuando a leggere sarà possibile scoprire diverse curiosità in proposito.

I misteri del Duomo: la “Statua della libertà” e la meridiana

Sotto il portone principale del Duomo è posizionata la “Statua della libertà”! Rispetto a quella ben più famosa di New York, l’opera del Duomo è più antica: risale, infatti, al lontano 1810. A progettarla e scolpirla è stato Camillo Pacetti, celebre artista neoclassico. L’intento era rappresentare la Legge Nuova. Non a caso, al suo fianco è presente una seconda opera, la statua della Legge Vecchia. Il Duomo di Milano, oggi “famoso” per le manifestazioni no-vax organizzate nella medesima piazza, è davvero ricco di misteri. In prossimità dell’ingresso, ad esempio, è situata una meridiana contraddistinta dal simbolo del Capricorno. A mezzogiorno, un raggio di luce penetra nell’edificio proiettando la luce sulla striscia del pavimento, andando così a intercettare la meridiana. Oggi, purtroppo, questo “meccanismo” non è più funzionante. Il motivo? La luce artificiale.

La palla di cannone di Porta Romana e le vedovelle

In treno Bologna-Milano la città è facilmente raggiungibile e postarsi è altrettanto semplice affidandosi alla Metropolitana. È al numero 3 di Corso di Porta Romana che la facciata di Palazzo Acerbi attira l’attenzione, grazie alla presenza di una palla di cannone conficcata nella parete. Si trova lì dal 1848, dalle Cinque giornate di Milano. Per scoprirla è sufficiente alzare la testa e rivolgere lo sguardo alla destra del portone principale, sotto il balcone. Chi ha mai sentito parlare delle vedovelle, conosciute anche come draghi verdi? All’interno della città meneghina ve ne sono diverse testimonianze. Il nome “vedovelle” deriva dal fatto che da tali fontane sgorga un filo d’acqua paragonato al pianto delle vedove. “Draghi verdi”, invece, è un nomignolo legato alla testa d’ottone da cui proviene l’acqua, e al loro colore verde (tipico meneghino). La più antica, e unico esemplare in bronzo (le altre sono in ghisa), si trova in Piazza della Scala. A contraddistinguere le vedovelle è anche lo stemma civico di Milano, inserito appena sotto al drago.

La Chiesa di San Bernardino alle Ossa e di San Satiro

Sono migliaia le ossa a ricoprire le pareti della cappella della Chiesa di San Bernardino alle Ossa. L’edificio si trova in Piazza Santo Stefano, e le ossa sono state scoperte durante gli scavi seguiti al crollo del campanile della vecchia chiesa, nel 1642. Per raggiungere la cappella è sufficiente percorrere il corridoio (in verità piuttosto stretto) posto sulla destra dell’ingresso. I teschi sono stati incorporati nelle decorazioni in stile rococò. La leggenda o, meglio, la tradizione, ritiene che le ossa siano appartenute a santi e martiri. In realtà, l’ipotesi più accreditata le fa risalire a persone morte all’interno dell’ospedale situato in zona in epoca medioevale. Altro edificio religioso a celare dei segreti è la Chiesa di San Satiro. Al suo interno è racchiuso un vero e proprio capolavoro di illusione ottica risalente al Rinascimento. Qual è la sua particolarità? Il fatto di far apparire un piccolo spazio di neppure un metro (esattamente di 95 cm) profondo più di 9 metri!

Quanto scritto nei precedenti paragrafi racconta solo in minima parte le curiosità disseminate tra strade, piazze ed edifici di Milano. La lista delle attrazioni “nascoste” della località meneghina include altre mete, quali:

  • Piazza della Repubblica, con i segni dei bombardamenti avvenuti durante la Seconda Guerra Mondiale
  • La “Casa dell’Orecchio” nelle vicinanze della fermata “Palestro” della metropolitana
  • Il chiodo della crocifissione e l’ascensore della Nivola nel Duomo
  • Il Mosaico di Mussolini nella Stazione Centrale

Trascorrere un weekend a Milano a fine inverno è un’opzione meno scontata del previsto, e un modo per dare il proprio contributo al turismo, ancora in crisi dopo il Lockdown.