Moby, Toninelli e l’incontro con Onorato: “Non si parlò di concessioni”. L’inchiesta che ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati del fondatore del M5s Beppe Grillo per traffico di influenze illecite continua. L’ex ministro Danilo Toninelli ha ammesso di aver incontrato Vincenzo Onorato, il patron di Moby anche lui indagato.
“Sì, c’è stato quell’incontro – spiega Toninelli alla Verità – ma non parlammo delle concessioni. Mi pare fosse inizio estate 2019, si parlò della normativa sul regime fiscale per i marittimi di origine italiana e comunitaria”. Onorato sarebbe uscito da quell’incontro incredulo: Toninelli mi ha chiesto che lavoro facessi, io sono rimasto allibito”. Questa la confessione dell’armatore ai suoi più stretti collaboratori.
Intanto – riporta il Corriere della Sera – continuano ad emergere messaggi inviati da Grillo a politici del M5s del tipo “Lui dobbiamo trattarlo bene”. Secondo l’accusa il garante avrebbe inoltrato i messaggi di Onorato agli esponenti M5S nei dicasteri interessati come l’ex ministro dei Trasporti Danilo Toninelli, l’ex ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli e il suo vice Stefano Buffagni, tutti non indagati.
Segnalazioni Antitrust inascoltate per almeno due anni. Avrebbero giustificato la messa a gara di alcune tratte per la Sardegna, disciplina prevista dalla normativa europea, confermate da una multa (per 29 milioni poi ridotta ad 1) per abuso di posizione dominante nel trasporto merci. Soprattutto proroghe su proroghe, decise dai due governi Conte, della Convenzione da 72 milioni di euro all’anno con cui Tirrenia copriva le rotte passeggeri/merci per la Sardegna, la Sicilia e le isole Tremiti. affaritaliani.it