“Draghi è servo dell’Europa e ci porta alla rovina”

Paolo Maddalena Draghi è servo dell'Europa

Draghi è servo dell’Europa, fa quello che gli impone l’Europa e non si preoccupa dei danni che produce all’economia italiana. In questo modo egli ci porta alla rovina”.

di Stefano Montanari – Il virgolettato, che riporto così come mi arriva, sarebbe di Paolo Maddalena, vicepresidente emerito della Corte costituzionale (vedi video in fondo all’articolo). Stando a Maddalena, sempre che il virgolettato sia suo e che io ne capisca il senso, Draghi non potrebbe essere né presidente del Consiglio, né presidente della Repubblica perché agirebbe contro la Costituzione, vale a dire in disprezzo della garanzia insopprimibile che il governante deve necessariamente al governato.

Per quanto so, Mario Draghi non ha ottenuto nessun voto popolare e, benché il nostro sistema politico lo consenta, trovo quanto meno curioso che un signore qualunque, senza alcun titolo che arrivi democraticamente dalla Nazione, sieda alla presidenza del Consiglio dei ministri e, per di più, possa esercitare tanto potere, apparentemente senza alcun limite e senza che chi di dovere lo fermi. In aggiunta, scorrendo la biografia curricolare di Draghi, temo ci possa essere più di un motivo per non essere particolarmente tranquilli se ce lo ritroveremo alla presidenza della Repubblica. Magari, in un’ipotesi che solo ipotesi è, ma è da incubo, accoppiato ad un presidente del Consiglio che gli succeda pedissequamente in tutto e per tutto. In aggiunta, accompagnato da un parlamento di yes-men.

Io non sono certo un indovino, ma non mi pare occorra esserlo per pronosticare ciò che potrà accadere se continueremo lungo la china sempre più ripida sulla quale ci siamo lasciati condurre.
Ogni giorno io ricevo messaggi di ogni tipo (l’ultima telefonata pochi minuti fa da parte di un’infermiera) di persone pesantissimamente danneggiate da prodotti chiamati “vaccini”, spacciati per “obbligatori” a dispetto di ogni legge, compresa quella morale, e a dispetto di ogni conoscenza farmacologica. Ne ricevo da persone che, chissà perché, sperano che io abbia qualche soluzione perché s’impedisce loro di spostarsi, di lavorare, di andare a scuola, di fare sport, di frequentare musei e teatri. Ne ricevo da membri delle forze dell’ordine che non paiono entusiasti della situazione. Ne ricevo da medici che vorrebbero fare i medici. Ne ricevo da persone che mi domandano dove possano emigrare per evadere da questa prigione sempre più truce. Ne ricevo da persone disperate per aver perso le possibilità di sussistenza, e ne ricevo da altre terrorizzate di perdere i propri averi.
Ne ricevo… Ma che ci posso fare io? Il mio potere è zero.

Cari italiani, la sola cosa che posso fare è ricordarvi che siete i protagonisti della Costituzione e che l’Italia vi appartiene di diritto. Se continuerete a strisciare, se continuerete a regalare addirittura i vostri figli, sarà una scelta vostra. Per quanto mi riguarda, io sono allergico ad ogni tipo di violenza e, dunque, mai vorrei avere notizia di una manganellata o, peggio ancora, di un colpo di arma da fuoco. Per questo, vi esorto a far sentire pacificamente la vostra voce, recuperando la dignità che è stata avvilita da tanti di voi per ignoranza, per paura, per codardia, per miserabile interesse personale.

Quando verrà il momento di votare, sempre che non si arrivi a limitarne il diritto, vi esorto a scartare tutti i partiti che siedono oggi in parlamento, un parlamento in cui, fuori da ogni regola democratica, non esiste opposizione. Fatelo per non depredare i vostri figli e per non dover lasciare che il nostro paese sia additato alla vergogna dalla storia.

Non cedete alla tentazione suicida di continuare con la comoda scusa di scegliere “il meno peggio.” Già dove ci ha portato “il meno peggio” lo abbiamo visto e lo stiamo pagando a carissimo prezzo. Insomma, riprendiamoci una volta per tutte le chiavi di casa nostra e accompagniamo gentilmente alla porta tutti coloro che ci stanno portando alla rovina, sperando che la situazione non sia già irreversibile. Nessuna vendetta: semplicemente, mettiamoli in condizione di non fare più danni, e dimentichiamoli. Ma facciamo presto!

Stefano Montanari

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