Sfratti, via al blocco. Messe in strada migliaia di famiglie non in regola. L’emergenza Coronavirus in Italia continua ma c’è una categoria di persone per cui è già terminata. Si tratta delle famiglie colpite dagli sfratti esecutivi, persone in difficoltà nel pagare l’affitto ma tutelate durante la pandemia. Ora quel blocco non c’è più, a Roma – si legge su Repubblica – è scaduto il 7 gennaio, a Milano sabato scorso, nel resto d’Italia se i prefetti non hanno deciso altrimenti bloccando l’uso della forza pubblica l’ultimo fermo degli sfratti è scaduto a fine anno.
Sfratti esecutivi
Non sono più ammesse proroghe, ha sancito nei mesi scorsi la Corte costituzionale e quindi la macchina delle esecuzioni forzate, dopo quasi due anni di blocco costato caro a migliaia di proprietari, si è rimessa in moto. Secondo le stime dei sindacati di qui a prossimi mesi si rischiano tra 130 e 150 mila sfratti esecutivi. Per Sunia, Sicet, Uniat e Unione inquilini sono infatti circa 70mila gli sfratti ancora pendenti dal 2019 a cui se ne aggiungono poi 32 mila nel 2020 e altri 40/50 mila stimati per il 2021.
Il disagio abitativo, a causa della crisi, – prosegue Repubblica – negli ultimi due anni è diventato molto forte. La conferma viene anche dalle richieste di contributi per pagare gli affitti presentate nelle grandi aree metropolitane, dove da sempre le tensioni abitative sono più forti. Dalle circa 69 mila domande del 2019 in era Covid si è passati ad oltre 167 mila, con un incremento che sfiora il 250%: a Roma da 16 mila si è arrivati a 49 mila, a Napoli da 34 ad oltre 46 mila, a Bologna da 1.794 a 9.771. A Torino da 7.076 domande accolte si è passati ad oltre 21.600, quasi 17 mila a Milano (accolte 6.800). affaritaliani.it