Prima notte in tenda nel piazzale della rada San Francesco per il sindaco di Messina, Cateno De Luca, che da ieri mattina si è accampato sul molo, dove arrivano i traghetti che navigano sullo Stretto collegando la Sicilia con la Calabria. Una protesta eclatante, annunciata nei giorni scorsi e documentata con dirette su Facebook, in attesa della deroga alla norma che prevede l’obbligo del Green pass rafforzato per l’attraversamento dello Stretto.
Sequestro di Stato
“Abbiamo superato ogni limite, e, per effetto della normativa in atto, in questo momento i siciliani sono sotto sequestro“, aveva detto ieri, spiegando che la sua sarebbe stata un’occupazione “permanente”, ma “pacifica”. “Non blocco nessun traghetto. Mi metterò in un angolo, chiederò un sacco a pelo e non andrò via in attesa dei rappresentanti dello Stato”, aveva spiegato. Per il primo cittadino la norma viola di fatto la continuità territoriale.
Da qui la richiesta di una misura transitoria per “non precluderci il diritto alla libera circolazione, concedendo a chi non è vaccinato il tempo necessario, una moratoria di 30 o 40 giorni, per ottenere la certificazione da vaccinazione completa (prima e seconda dose) o che, nel caso in cui non intenda vaccinarsi, consenta, comunque, di non dovere sacrificare i diritti primari dell’abitazione e della tutela della libertà delle cure mediche. Dirvi che sono tutto rotto è poco. Qualche ora ho riposato, certo ho contato tutti i camion che passavano”, ha detto stamani dopo la prima notte in tenda durante la sua consueta diretta Facebook mattutina.
Fuori dalla tenda, sistemata sul molo, la scritta “Sequestro di Stato’.
“Come prima esperienza non c’è male, è la prima volta che dormo in tenda in un sacco a pelo – ha aggiunto -. Ringrazio le forze dell’ordine che hanno vigilato su di me. Vediamo se oggi la questione si sblocca. Se dobbiamo alzare il livello della protesta siamo in grado di farlo, non vorrei, però, che questo si accadesse. La soluzione c’è, si deve semplicemente attuare, ci vuole un colpo di penna”.