di Armando Manocchia – Italia, un Paese meraviglioso che potrebbe vivere solo di turismo e di cultura, di arte, di storia, di monumenti, un vero e proprio museo a cielo aperto. Chilometri e chilometri di spiagge, suggestivi borghi medioevali.
Un Club Mediterranée.
Per non parlare della nostra cucina e dei talenti che nella storia hanno dato un contributo fondamentale allo sviluppo e al progresso di tutto l’Occidente.
L’Italia è un Paese che potrebbe, e dovrebbe essere, la prima e la più grande economia del mondo solo se lo volesse.
Basterebbe eliminare questa classe politica di malfattori, indagati, condannati, ladri corrotti. Nonché questa burocrazia suicida alimentata per mantenere i buoni a nulla e capaci di tutto della cosiddetta PA. E infine questa tassazione da cravattari. Tre fattori che non solo ne impediscono la crescita, ma ne impediscono la salvezza, ne garantiscono però il fallimento proprio perché perseguito.
È così, che piaccia o no. Oggi L’Italia è un Paese ridotto alla bancarotta che va avanti solo ricorrendo a cessioni di sovranità e ulteriore e continuo indebitamento che nessuna futura generazione potrebbe e potrà mai pagare.
Abbiamo indegnamente ereditato la Patria, con i suoi diritti costituzionalmente garantiti e le libertà fondamentali conquistati dai nostri padri e non li abbiamo saputi curare e custodire per i nostri figli.
Il più grande contributo al fallimento lo ha dato l’euro che ieri ha compiuto 20 anni.
Ma non basta. Oltre alla bancarotta c’è da registrare il fallimento sociale, culturale, morale ed etico.
Un Paese dove la maggioranza dei cittadini ha smesso di vivere per paura di morire.
Un Paese dove la Costituzione, dopo essere stata violata e calpestata, è stata sospesa; dove le libertà fondamentali sono state violate e i diritti umani, prima di essere alienati, sono stati trasformati in concessioni.
Un Paese dove gli abitanti non sono più i poeti e i navigatori dei tempi che furono, ma egoisti, opportunisti, pavidi e traditori e per questo sono considerati non cittadini, ma utenti, consumatori e cavie da laboratorio. L’unica libertà rimasta è quella di scegliere se rischiare di morire di siero o di fame.
Perché, mettetevelo in testa una volta per tutte, di Covid si guarisce e di effetti collaterali che si muore.
L’Italia è un laboratorio del cartello farmaceutico che comanda il mondo dove è in atto un grande esperimento di ingegneria sociale.
Sono certo che la maggioranza di chi legge, non sa che Bill Gates nel 2011, sì, non è un errore, nel 2011 ha regalato 28 milioni di euro alla Regione Toscana perché approvasse una delibera che consentisse di fabbricare farmaci eliminando altrettanti (28) articoli del protocollo che avrebbero dovuto essere rispettati per fabbricare un vaccino
La Ue ha adottato questa delibera ed ha emanato il nuovo protocollo agli altri paesi membri.
Altro che ossido di grafene c’è dentro!
Di torri di campane e di figli di puttane
Italia, paese di torri, di campane gestito illegittimamente da grandi “figli di puttane“.
Ma la storia insegna. Il male non ha mai trionfato, se non provvisoriamente, sul bene.
Il bene vincerà. Abbiate coraggio. Potete essere intelligenti e colti finché volete, ma se non avete coraggio non potrete salvare, ammesso che lo vogliate, questo meraviglioso Paese.
Lo diceva già Tucidide: “il segreto della felicità è la libertà. Il segreto della libertà è il coraggio ”
“Abbiate coraggio – dice Francesco Alberoni – l’assenza di coraggio non è viltà ma conformismo.”
E quanti non si sono conformati, non si sono lasciati formattare, manipolare e indottrinare dall’industria della mistificazione e della menzogna a libro paga dei criminali travestiti da filantropi, io li esorto a scendere in piazza a oltranza per rovesciare questo regime totalitario.
Non ci sono alternative. Tutto il resto sono azioni palliative.
E finisco col suggerimento, unitamente a questa discesa in piazza a oltranza (a oltranza significa tutti i giorni, non nei week end), di non creare partiti e partitelli, confederazioni o altre iniziative prodrome soltanto ai protagonisti interessati solo ad andare in Parlamento per sostituire e godere degli stessi privilegi, degli yes man, scappati di casa, senza arte né parte.
Credo che sia indispensabile creare un fronte comune, con tutti quelli che ci stanno, per formare un contenitore di persone perbene, preparate, dotate di fede e ragione, di etica e di morale disposte a dare la vita per la Patria creando un’alternativa di governo, e non l’ennesimo partito da mandare a Roma.
Come disse Nazario Sauro: ” su questa Patria giura e fai giurare ai tuoi fratelli che sarete sempre e ovunque Italiani”
Armando Manocchia