Un durissimo j’accuse contro l’attuale Csm che “sulla stagione delle stragi del ’92” è stato “omissivo”. A “differenza della Commissione regionale antimafia all’Ars” presieduta da Claudio Fava. Perché la strage di via D’Amelio “è ancora una ferita che sanguina”. E’ la durissima denuncia di Fiammetta Borsellino, figlia minore del giudice Paolo Borsellino ucciso nella strage di Via D’Amelio il 19 luglio del 1992. Se la prende con il vecchio organo di autogoverno ma non risparmia frecciate anche a quello attuale.
“Devo ringraziare la Commissione regionale Antimafia perché ha dato uno sguardo molto attento a quello che è stata la terribile stagione delle stragi del ’92 e, in particolare, su quella di via d’Amelio. Ha concluso il suo lavoro con ben due relazioni, una in particolare sul più grande depistaggio nonché sul più grave errore giudiziario del nostro Paese – dice – e una seconda, sul terribile clima, all’interno della Procura di Palermo, retta da Pietro Giammanco, peraltro mai sentito dalla magistratura e su tutti i soggetti esterni a Cosa nostra, parimenti interessati alle stragi”.
Fiammetta Borsellino: comportamento omissivo è un dato di fatto
E aggiunge: “Sarebbe stato auspicabile che a questo lavoro, tuttavia, fosse seguita un’attività di indagine investigativa e di approfondimento da parte del Consiglio superiore della magistratura. Ma il comportamento omissivo di questo organo è un dato di fatto e non certo una mia opinione”.
Una denuncia che arriva nel corso del convegno ‘Ripensare la mafia, ricostruire l’Antimafia’, organizzata da Claudio Fava alla presenza di Rosy Bindi, di Armando Spataro e di monsignor Michele Pennisi, arcivescovo di Monreale. Presente anche il neo Procuratore di Roma Francesco Lo Voi, alla sua ultima uscita pubblica da capo del pool di Palermo. adnkronos