Ci sono un primario e due dirigenti medici tra i nomi, probabilmente i più importanti, del secondo ricorso «no-vax» in provincia di Belluno, presentato da 62 dipendenti dell’Ulss Dolomiti e di quattro case di riposo del territorio. In cima alla lista dei ricorrenti c’è infatti Sergio Bissoli, primario di Medicina nucleare al San Martino di Belluno. Altri colleghi che accompagnano la sua firma sono Federica Zanatta, dirigente medico in Cure palliative (distretto di Feltre), e il dottor Cosimo Damiano Smiraglia, che ha un incarico dirigenziale di alta specializzazione in Psichiatria a Feltre. La notizia è stata riportata dal Gazzettino. Nelle scorse settimane erano già emersi contrasti all’interno del personale sanitario e non solo.
Nel ricorso, stando a quanto emerso finora, viene precisato che nessuno di loro ha patologie per cui il vaccino è sconsigliato. Si legge nella premessa del ricorso: «I ricorrenti svolgono il loro servizio con mansioni di medico, infermiere e di operatore socio sanitario ed hanno tutti scelto di rifiutare la somministrazione del vaccino Pfizer-BioNTech covid-19, facoltà di scelta fra l’altro implicita nella richiesta di sottoscrivere un consenso informato».
Viene anche anticipato che «Non hanno intenzione di vaccinarsi nemmeno nel prossimo futuro, fermo restando che non è dato sapere quale vaccino verrà loro “offerto” nel periodo post decreto». Se decideranno di andare avanti con la propria linea l’Ulss Dolomiti dovrà sospenderli dal servizio fino al 31 dicembre. E avvisare l’Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri a cui sono iscritti, che potrebbe avviare provvedimenti disciplinari seri (tra cui la sospensione dall’albo). corrieredelveneto.corriere.it