TORINO, 01 DIC – Altri 400 impiegati degli enti tecnici e di staff di Stellantis lasceranno il gruppo con uscite incentivate e volontarie, dopo i 310 per i quali era stato raggiunto un accordo attraverso i ‘contratti di espansione’. Lo prevede l’accordo raggiunto tra l’azienda e i sindacati metalmeccanici, a eccezione della Fiom che non lo ha firmato. Confermate le assunzioni che saranno 130.
“Siamo di fronte a un ridimensionamento senza che ci sia un piano di rilancio per tutti gli stabilimenti italiani.
Servirebbe invece un rilancio imponente della produzione e progettazione di auto da fare nel nostro Paese, ecco perché è urgente e non più rinviabile l’intervento del Governo” spiegano Simone Marinelli, coordinatore nazionale automotive per la Fiom-Cgil e Edi Lazzi, segretario generale Fiom-Cgil.
“Stellantis ha confermato tutti gli enti tecnici e di staff che in Italia contano circa 18.000 dipendenti” affermano Fim, Uilm, Fismic, Uglm e Associazione Quadri, che sottolineano il ruolo del Polo di Torino che “resterà un centro di competenze importante del gruppo nell’ambito della ingegneria, della ricerca e dell’innovazione, con un numero di progetti di ricerca e sviluppo destinato ad aumentare in virtù della fusione”. I sindacati chiedono che il confronto prosegua per tutte le altre realtà del gruppo, da Sevel a Cassino, da Pomigliano alle realtà finanziarie e agli stabilimenti di meccanica e che l’azienda confermi definitivamente la costruzione della nuova Gigafactory a Termoli. (ANSA).