Il tribunale di Francoforte ha condannato al carcere a vita un militante dell’Isis riconosciuto colpevole di aver procurato la morte per disidratazione di una bambina yazida di 5 anni, comprata come schiava, tenendola incatenata sotto il sole in castigo per ore a Falluja, in Iraq nel 2015.
Il condannato, Taha Al-J, iracheno di 29 anni, è stato riconosciuto colpevole di genocidio e di un crimine di guerra. Il presidente dei giudici, Christoph Koller, ha ricordato che si tratta del primo caso al mondo di condanna del cosiddetto Stato islamico contro la minoranza yazida.
La foreign-fighter tedesca Jennifer W., all’epoca moglie di Taha Al-J., sposa dell’Isis rientrata in Germania dall’Iraq, era stata condannata per lo stesso reato a dieci anni di carcere dal tribunale di Monaco lo scorso settembre. ansa