Divieto assoluto di parlare con i giornalisti ma anche quello di nominare per il futuro la parola “vaccino”. È stato categorico l’arcivescovo di Messina con il prete finito nella bufera dopo una omelia in cui dava sfogo ai sui dubbi sulla pandemia e le cure. “I potenti della Terra ci fanno credere che dipende da noi l’uscire fuori dalla cosiddetta pandemia, e invece dipende da loro, perché loro l’hanno pianificata” aveva detto il religioso. “Ci hanno fatto credere che fossero interessati alla nostra salute, ma penso che abbiate capito tutti che sono interessati ai soldi”.
Non è la prima volta che l’arcivescovo interviene per richiamare Giuseppe Agnello, 45 anni, una laurea in Lettere, cappellano dell’ospedale che per ora celebra anche messa in chiesa complice il ritiro spirituale di altri “colleghi titolari”. Il Covid non sarà più argomento di discussione, ma Agnello non ha rimpianti:
“Ho già parlato apertamente – spiega a MessinaToday – non devo aggiungere altro, perché ‘passa la scena di questo mondo’ – continua con un riferimento alla lettera di San Paolo ai Corinzi – e anche il fango dei forcaioli. Continuo a fare il sacerdote cattolico, con amore e abnegazione. Chi vuole approfondire certi temi, lo faccia. Troverà altre fonti“. www.today.it/