BRUXELLES – “L’Europa è in pericolo e i cittadini europei non sono sufficientemente consci dei pericoli che affrontiamo, è nostra responsabilità identificare le nuove sfide e minacce e provvedere ad una nostra risposta” per “agire insieme agli altri se possibile, ma anche da soli se necessario”. Così l’Alto rappresentante Ue Josep Borrell illustra ad un gruppo di media la bozza sulla ‘Bussola strategica’, la rotta che l’Ue intende seguire su difesa e sicurezza, che “non deve essere antitetica ma complementare alla Nato”. “Abbiamo una “responsabilità strategica, non possiamo aspettare che gli altri risolvano i nostri problemi”, ha aggiunto.
“Stiamo vivendo in un mondo più ostile, il nostro spazio economico e strategico sono sempre più contestati, e il nostro spazio politico sempre più degradato”, ha dett Borrell. I pilastri su cui si basa sono quattro: agire in modo più rapido e deciso di fronte alle crisi; mettere al sicuro i cittadini europei contro le minacce in rapida evoluzione; investire nelle capacità e nelle tecnologie di cui abbiamo bisogno, e collaborare con gli altri per raggiungere obiettivi comuni.
L’Europa è in pericolo, servono 5000 truppe
La parola chiave è Eu rapid deployment capacity, la capacità di dispiegamento rapido per “mobilitare moduli interoperabili di forze con un certo numero” di unità, pari ad esempio a “cinque mila truppe”. L’idea è che questa unità possa essere mobilitata in maniera “flessibile e interoperabile”, con un “quartier generale”.
Tali forze, ha poi aggiunto Borrell, dovrebbero essere in grado di “attuare tutte le missioni che sono descritte nei Trattati, come ad esempio interporsi fra i belligeranti, rendere sicuro un aeroporto e/o evacuare delle persone”. Secondo il politico spagnolo che presenterà la bozza ai ministri della difesa e degli esteri la prossima settimana con l’obiettivo di concretizzare il tutto a marzo 2022, “non è la forza che determina la missione ma è la missione che determina la forza”. In questa prospettiva c’è la volontà di creare una “hybrid toolbox (scatola degli attrezzi ibrida), che metta insieme tutti gli strumenti per fronteggiare anche i cyber attacchi”.
Borrell ha poi precisato che “le minacce odierne sono diverse dal passato” in quanto, “non si tratta più di essere bombardati o invasi da carri armati, basta vedere quello che sta accadendo al confine con la Bielorussia che ci dimostra che abbiamo di fronte nuovi tipi di minacce”. L’Alto rappresentante Ue ha poi sottolineato che “la parola adesso passa agli Stati membri che devono decidere qual è il livello di ambizione” sulla difesa e sulla sicurezza. https://www.ansa.it