Tutti i minori sottratti alle famiglie dalla rete dei servizi sociali della Val d’Enza nel Reggiano, vittime dei presunti abusi sessuali avvenuti nella zona di Bibbiano e finiti nelle carte dell’inchiesta, sono ritornati a casa dai genitori: dieci vittime su dieci restituite alle famiglie.
La prima sentenza sul “caso Bibbiano” (55 mila pagine di atti giudiziari racchiusi in 17 faldoni) è attesa giovedì 11 novembre quando il gup Dario De Luca dovrà pronunciarsi sullo psichiatra Claudio Foti, titolare dello studio Hansel&Gretel, accusato di frode processuale e di lesioni gravissime. Sempre nello stesso giorno il gup dovrà pronunciarsi anche sulle altre richieste di rinvio a giudizio avanzate dalla procura per tutti gli altri indagati.
L’inchiesta – L’inchiesta “Angeli e Demoni”, partita a maggio 2018 ed esplosa a giugno 2019, aveva portato ad una serie di misure cautelari, ipotizzando un business sugli affidi dei minori, allontanati ingiustamente dai genitori con storie considerate inventate dagli inquirenti, perizie falsificate, finti abusi, disegni manipolati con inesistenti riferimenti sessuali, e ore di sedute di psicoterapia, che sarebbero servite per suggestionare i piccoli, secondo gli schemi ben noti dello svelamento progressivo.
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Ventinove le persone indagate, 11 misure cautelari, sei ai domiciliari: tra loro c’era anche Andrea Carletti, sindaco di Bibbiano iscritto al Pd. A dicembre 2019 la Cassazione revocherà per lui l’obbligo di dimora. Sei mesi dopo, nel giugno 2020 la procura di Reggio Emilia ha chiesto il rinvio a giudizio per 24 persone. tgcom24.mediaset.it