Bianchi: “la scuola non è un luogo per accumulare conoscenze”

didattica a distanza Bianchi

La scuola “non è un luogo per accumulare conoscenze, il mondo oggi è pieno di informazione, la scuola serve per tenere insieme la complessità del mondo digitale che permette di conquistare un orizzonte più ampio ma tutti devono essere messi in condizione farlo”.

Lo sottolinea il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi alla 4Weeks4Inclusion. “Così la scuola serve a tutti, ai bambini ma anche alle loro famiglie contro una nuova esclusione, quella generazionale che si cumula alle altre: dobbiamo sviluppare la capacità di usare in maniera critica gli strumenti e lasciare a noi lo spazio delle cose da dire, recuperare la bellezza di parlarsi usando tutti i mezzi“. Lo scrive www.orizzontescuola.it

“Abbiamo 2 pandemie da combattere, quella fisica e quella dell’individualismo: su questo la scuola ha una funzione importante” e “l’inclusione – continua il ministro – è al centro di questa nuova fase, sentiamone tutte le difficoltà ma anche tutta la bellezza, per tutti, non uno di meno“.

Bisogna formare la gente a usare il digitale per il lavoro che non sarà solo quello di prima, ma cambierà, diventerà necessario scoprire nuovi lavori e individuare i nuovi bisogni. Bisogna formare persone capaci e curiose in grado non solo di adattarsi ma anche di anticipare. Se metti insieme rivoluzione digitale e rivoluzione ambientale si vede la straordinarietà dell’epoca che stiamo vivendo. Siamo in una fase in cui sono tornati centrali i beni pubblici: salute, ambiente, uguaglianza. Ci sono tantissimi nuovi lavori da creare insieme e far crescere”, aggiunge Bianchi.

E sulla riforma degli Istituti tecnici (ITS): “Il testo è già passato alla Camera e oggi è in discussione al Senato, insistiamo perchè avvenga il prima possibile. Abbiamo le risorse europee e dobbiamo portarla avanti. Gli Istituti tecnici sono i due anni post diploma paralleli all’Università che devono dare la capacità di mettere insieme tutta l’intelligenza della scuola e quella delle imprese. Servono alle persone pei avere competenze per trovare il lavoro ma anche per generare e anticipare i nuovi bisogni emergenti”.