Quanto guadagna un programmatore di videogiochi?

programmatore di videogiochi

Nel corso degli anni, la figura dello sviluppatore di videogiochi o game developer ha assunto un’importanza sempre maggiore, andando di pari passo con quello del mercato. Del resto, uno dei campi maggiormente profittevoli è proprio quello dei videogiochi, nonostante in Italia non sia ancora ben sviluppato. Le possibilità offerte sono molteplici, ma una delle domande principali che ci si pone rimane sempre una: quanto guadagna esattamente un game developer?

Ebbene, innanzitutto dobbiamo specificare una cosa importante: quando si parla di programmazione si intende sempre un gran numero di mansioni e ruoli specifici ricoperti in un’azienda che produce, per l’appunto, videogiochi. Ciò significa che quello che si guadagna da freelance non sarà sicuramente lo stesso di quello che si guadagna quando si è dipendenti. Un’altra cosa da specificare è la differenza a seconda del ruolo effettivo ricoperto nell’organico e nel flusso di lavoro. Infatti, quando si tratta di sviluppare un titolo vengono coinvolte almeno quattro figure professionali.

La prima è il project manager, che si occupa in genere di studiare e coordinare tutto il team di lavoro, affinché il risultato sia idoneo per l’uscita. La seconda è l’artist/animator, che si occupa invece di tutto il comparto grafico e di animazione di personaggi e ambientazioni.

Poi abbiamo il tester, che invece prova e scopre eventuali bug di sistema e il cui ruolo è di fondamentale importanza per una realizzazione ad hoc del videogioco. Infine abbiamo il game programmer, che si occupa di tutta la parte software, quindi la scrittura del codice.

Ma vediamo più nello specifico quanto guadagna all’estero e in Italia.

Stipendio di un game developer

In accoppiata con i game designer, gli sviluppatori e programmatori di videogiochi sono come i registi di un film. Hanno infatti la responsabilità di genere quell’effetto in più che lascerà l’utente sbalordito in positivo, quindi creando il miglior gioco sulla piazza.

Per riuscirci deve valutare il pubblico target, il mezzo su cui verrà riprodotto il gioco e altri fattori più specifici.

Lo stipendio di questa figura professionale può però variare moltissimo, in base all’esperienza e al progetto su cui dovrà mettere mano. Al momento una figura junior può arrivare a guadagnare anche 37.000 € annui, mentre un game developer senior anche 70.000 € annui. Tuttavia, se guardiamo in Italia, le cifre andranno ridimensionate di parecchio, perché purtroppo il ruolo professionale non è valorizzato come altrove.

Si tratta infatti di una posizione per cui il minimo è di 30.000 € se si è una figura junior e quindi di 50.000 € annui se si è una figura senior.

Come diventare programmatore di videogiochi

Se siete appassionati di videogiochi, allora forse dovrete sapere che non basta la passione per diventare un game developer. Certo, visitare e curiosare su siti come gaming radar può darvi una mano a comprendere di più su tutto il panorama, ma non è l’unica cosa da fare, anche se è di fondamentale importanza.

Infatti, il primo step è proprio quello di informarsi di più sul mercato di riferimento e su tutto il mondo che gravita attorno. Parlatene con amici, parenti ed eventualmente compagni di scuola, insegnanti, così da carpire anche informazioni utili.

Il secondo step è la valutazione delle proprie capacità; il settore dei videogiochi è in costante espansione, perciò non si può definire in un dato e preciso momento storico. Tra qualche anno potrebbero esserci cambiamenti sconvolgenti in tutto il panorama, perciò sarà bene capire anche se si è persone flessibili, creative e inclini al cambiamento, per adattarsi a nuove dinamiche come quella 3D.

Dopodiché potrete anche iniziare a seguire uno o più corsi online, effettuando una semplice ricerca su Google. Durante il periodo di studio sarà bene però iniziare a prendere la mano con tutti i motori grafici esistenti, e quindi, per esempio, con Crysis o Radiant.

In questa maniera potrete mettere in pratica ciò che apprenderete solo in teoria, e avere quella marcia in più che vi permetterà di spiccare tra i numerosi candidati che ogni anno applicano per entrare nelle più grandi aziende di produzione di videogiochi.

Infine, altra cosa non così scontata è l’allenamento delle proprie capacità di problem solving, anche se si tratta di una pratica con cui inevitabilmente confrontarsi una volta avuta l’occasione di lavorare in un team di sviluppo.