Ricciardi: “Lo stato di emergenza non va eliminato nel 2022”

ricciardi i vaccinati possono trasmettere l'infezione

Lo stato d’emergenza deve rimanere, anche se probabilmente in Italia non ci sarà una drammatica impennata dei contagi come ora in Russia o negli Stati Uniti. Ne è convinto Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute per l’emergenza Covid.

“Lo stato di emergenza non va eliminato. Siamo un`isola fortunata, ma nel resto del mondo è il disastro – ha spiegato l’esperto intervenendo su Rtl 102.5 -. Questa emergenza è globale, e toglierla da noi sarebbe sbagliato perché significherebbe chiudere gli occhi nei confronti di un fenomeno che è globale. Non possiamo chiudere i confini e isolarci rispetto al resto del mondo. In Italia i casi cresceranno, quando le persone saranno più frequentemente all’interno per il freddo”.

Per Ricciardi “molti si contageranno, molti non avranno problemi ma un 10-15% avrà problemi, anche se nel nostro Paese i casi non aumenteranno come sta accadendo invece in Russia o negli Stati uniti. Vero è che non rivedremo scenari come quelli della prima ondata, con difficoltà nel curare i pazienti e con ambulanze che aspettano in fila fuori dagli ospedali”. “I vaccini sono farmaci protettivi e sicuri, salvano la vita. È auspicabile che lo facciano tutti”, ha concluso Ricciardi.

Lo stato di emergenza non va eliminato? Quanto può durare

L’Italia è in stato d’emergenza dal 31 gennaio 2020; il provvedimento è stato prorogato nel tempo (l’ultima volta a luglio 2021). Ma fino a quando sarebbe “legale” prorogarlo ancora? Al momento la normativa di riferimento è un decreto legislativo del 2008, il numero 1: il Codice della Protezione civile, l’unico che detta paletti sul caso. All’articolo 24, comma 3, si legge: “La durata dello stato di emergenza di rilievo nazionale non può superare i 12 mesi, ed è prorogabile per non più di ulteriori 12 mesi”. I conti sono subito fatti: lo stato di emergenza non può durare più di 24 mesi. Il che significa che non potrà essere prorogato oltre il 31 gennaio 2022. Al momento, a ogni modo, la scadenza è fissata al 31 dicembre 2021.

Una “nuova” crisi permetterebbe di allungarlo ancora

Ma il governo potrebbe – in teoria – trovare il modo di prorogarlo ancora? Come sottolineato nei mesi scorsi da alcuni giuristi, la possibilità esiste proclamandone uno nuovo, facendo riferimento a una crisi “inedita”. Basterebbe, in sostanza, dire che ora ci troviamo di fronte a una nuova minaccia, magari costituita da una variante particolarmente aggressiva. Uno scenario improbabile, ma che non si può per ora escludere.  www.today.it