“Manganellate su schiena e braccia”, testimonianza della giornalista della Stampa

manganellate flavia amabile

“Un migliaio di partecipanti alla manifestazione contro il Green Pass a piazza del Popolo ha sfondato i posti di blocco ed è arrivata fino a largo Chigi. Le forze dell’ordine, colte alla sprovvista, sono riuscite a improvvisare una barricata con alcune camionette blindate e un manipolo di agenti. Partono le cariche, l’aria si riempie di lacrimogeni e viene fatto avanzare il blindato con l’idrante. Litri e litri d’acqua rovesciati sulle persone. I manifestanti arretrano, non smettono però di chiedere di passare, vogliono arrivare alla sede del governo. Gli agenti tendono i manganelli, spingono. I manifestanti cambiano strategia, rispondono mettendosi in ginocchio, in tanti sollevano le braccia per mostrare le mani nude, senza armi”.

Questo il racconto di Flavia Amabile, giornalista della Stampa, che dà una testimonianza diretta sugli scontri di sabato a Piazza del Popolo a Roma.

Manganellate alle persone ferme

“Accanto a loro ci siamo noi giornalisti con telecamere, macchine fotografiche, cellulari. E riprendiamo. Mentre ho il telefonino acceso sento i primi colpi di manganello sulle gambe. Un agente, con i modi da capo, sta attaccando manifestanti e operatori dell’informazione anche se in quel momento siamo tutti fermi. Cerca sostegno, si gira verso i suoi e dà l’ordine di caricare. I suoi restano immobili. A quel punto si gira di nuovo verso di me. ‘Forza, via!’, urla con un’altra scarica di manganellate sulle gambe”, denuncia la Amabile in un articolo sul suo quotidiano.

“Accendo il telefonino. Riprendo le mani sollevate, il tentativo di dialogo mentre, improvviso, arriva l’ordine. Carica!, urla un agente. Stavolta i poliziotti obbediscono. I manganelli mi colpiscono sulla schiena e sulle braccia. Poco più in là Francesco Cocco, free lance che lavora per il Foglio, viene preso a calci. È l’ultima carica. Quando, qualche minuto dopo, gli agenti tentano di nuovo di avanzare sulla folla che sta parlando con loro senza fare altro, uno dei capi li blocca. Non sarebbe corretto. Qualcuno l’ha capito”, conclude la Amabile.  liberoquotidiano.it