Il governo Draghi è pronto ad indebolire ulteriormente la sanità con quasi 6 miliardi di tagli: è quanto emerge dalla Nadef, la Nota di Aggiornamento del Def (Documento di Economia e Finanza) che è stata recentemente approvata dal Parlamento con una risoluzione di maggioranza.
In tal senso, se da un lato il documento della maggioranza prevede che il Governo si impegni a consolidare la crescita del Pil e ad utilizzare le risorse di bilancio anche per la sanità, dall’altro leggendo la Nadef si nota che in questi anni (tra il 2022 ed il 2023) si andrà a danneggiare ulteriormente il sistema sanitario con una diminuzione della spesa prevista per quest’ultimo.
Draghi taglia 6 miliardi alla sanità
Dopo aver accresciuto le spese sanitarie di 6 miliardi nel 2021, con una spesa prevista di 129 miliardi, per il 2022 la cifra indicata è di 125 miliardi, mentre nel 2023 si prevede di sborsare 123 miliardi. In pratica, la spesa diminuirà di 4 miliardi l’anno prossimo e di altri 2 miliardi fra due anni: ciò significa che nell’arco di 2 anni saranno messi a disposizione della sanità 6 miliardi in meno. A poco servirà il leggero aumento di spesa messo in conto per il 2024, anno in cui si prevede di spendere 124 miliardi.
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Niente di nuovo; altro non è che la continuazione dei governi precedenti partendo da Monti sino ai giorni nostri. Quindi Berlino ordina e le marionette eseguono. Caro Mario sei venuto nel nostro Paese per portare il tuo contributo alla distruzione della nostra Italia! Quindi non atteggiarti a salvatore o preoccupato per la situazione della nostra Nazione. Il progetto è già stato scritto ed è in corso d’esecuzione. Non creda di avere a che fare con i soliti pdioti. Pensi, ci sono italiani, se non l’hanno informata, che riescono: a pensare, a capire quello che leggono, ascoltano e, a volte, a interpretare ciò che è scritto fra le righe. Fantastico vero? Come il debito pubblico che altro non è che un semplice pezzo di carta stampato, a costo vicino lo zero, venduto come prodotto non come mezzo di scambio, a valore facciale. Il valore, il pezzo di carta stampato, lo assume nel momento che il popolo lo accetta, diversamente … stia bene Caro Mario!