La talpa di Facebook voleva più “lotta alla disinformazione”

talpa di Facebook

Facebook ha messo i “profitti al di sopra della sicurezza” del pubblico. A denunciare il social di Mark Zuckerberg è la “talpa” Frances Haugen, l’ex dipendente che ha fatto sprofondare la società nella sua crisi più profonda dai tempi di Cambridge Analytics. La 37enne afferma di aver lavorato in diversi social ma a Facebook ha trovato la situazione peggiore.

“A un certo punto nel 2021 ho realizzato che dovevo agire in modo sistematico e dovevo avere abbastanza documenti in modo che nessuno potesse mettere in dubbio che era reale la descrizione della società”, ha raccontato. Haughes ha poi passato molti documenti al Wall Street Journal.

La talpa di Facebook voleva più lotta alla disinformazione

Diverse le accuse che la 37enne ha mosso nei confronti di Facebook. Tra queste, la decisione, assunta dall’azienda poche settimane dopo le elezioni americane del 2020, di chiudere un dipartimento chiamato “Integrità civica”, responsabile di garantire la correttezza del processo democratico e di contrastare la disinformazione.

“In pratica hanno detto: ‘Oh bene, abbiamo superato le elezioni. Non ci sono state rivolte. Ora possiamo sbarazzarci dell”integrità civica’. E un paio di mesi dopo abbiamo avuto la rivolta. Quando si sono sbarazzati di ‘Integrità civica’, è stato quello il momento in cui mi sono detta ‘non credo che siano veramente disposti a investire in ciò che serve per impedire a Facebook di essere pericoloso'”, ha raccontato la talpa di Facebook.

Facebook: “Falso dire che non combattiamo contenuti dannosi”

“Ogni giorno i nostri team devono trovare un equilibrio tra garantire la libertà di espressione di miliardi di persone e mantenere la nostra piattaforma un luogo sicuro e positivo. Continuiamo ad apportare miglioramenti significativi per contrastare la diffusione della disinformazione e dei contenuti dannosi. Affermare che incoraggiamo la diffusione di questi contenuti e che non prendiamo provvedimenti è semplicemente falso”. Lo afferma Facebook difendendosi dalle accuse di Frances Haugen. tgcom24.mediaset.it