Mimmo Lucano e il “modello Riace”

Video del dicembre 2018 – Il riesame demolisce il modello Riace.
Ieri l’ex sindaco calabrese è stato condannato a oltre 13 anni di carcere.
Immediatamente è arrivata la solidarietà di tutta la sinistra che lo ha elevato a vittima. (Il video era stato pubblicato su youtube e poi cancellato)

Ecco il modello Riace

da https://tg24.sky.it – Tra le cose contestate all’ex sindaco c’è un lungo elenco di reati contro la pubblica amministrazione, la pubblica fede e il patrimonio: associazione per delinquere finalizzata a “commettere un numero indeterminato di delitti”, falso in atto pubblico e in certificato, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, abuso d’ufficio e peculato.

Il primo filone è il più grave: ha prodotto 10 anni e 4 mesi di carcere e comprende 16 reati. Tra questi associazione per delinquere, che prevede da 3 a 7 anni di reclusione. Truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, tra i 2 e i 7 anni di reclusione. E peculato (contestato in vari episodi e aggravato dal danno di rilevante entità), punito con una pena che va da 4 a 10 anni di reclusione. È questa, quindi, la pena più grave da cui i giudici sono partiti: essendo la pena minima del peculato di 4 anni, potevano spingersi fino a un massimo di 12 anni (il triplo di 4). Ma secondo molti addetti ai lavori, i giudici non sono partiti dalla pena più bassa di 4 anni ma da una più alta, forse perché il peculato per cui è stato condannato Lucano riguarda una somma altissima, quasi 800mila euro.

Modello Riace, il secondo filone – Ai 10 anni e 4 mesi del primo filone, poi, bisogna aggiungere la pena per altri cinque reati, staccati dal primo gruppo e uniti tra loro dal vincolo della continuazione. Tra questi reati c’è il falso in certificato, contestato a Lucano per aver rilasciato una carta d’identità a una cittadina nigeriana che non era residente a Riace. Ma in questo filone il reato più grave è l’abuso d’ufficio, che prevede una pena fra 1 e 5 anni: ammettendo che sia stata data la pena minima di 1 anno, il massimo a cui si poteva arrivare erano 3 anni. Così i giudici, per questo secondo filone, hanno inflitto 2 anni e 10 mesi di prigione. Sommando le pene dei due gruppi di reati si arriva a 13 anni e 2 mesi.