Nuovi capi d’accusa per don Francesco Spagnesi, il prete quarantenne arrestato una settimana fa a Prato per traffico di droga e appropriazione indebita: è indagato anche per tentate lesioni gravissime. La procura ha formulato l’ipotesi di reato in relazione alla sieropositività del prete. Spagnesi non avrebbe fatto menzione della sua condizione con alcuni dei partecipanti ai festini che ha organizzato assieme al compagno.
Il compagno di don Spagnesi non è indagato su questa vicenda, anzi, sarebbe invece una eventuale parte offesa. Ai festini, secondo quanto riferito dallo stesso prete durante l’interrogatorio di garanzia, avrebbero partecipato regolarmente 20 o 30 persone. Due di queste, sempre secondo gli investigatori, hanno già dichiarato di essere sieropositive.
Secondo quanto ricostruito dalla squadra mobile di Prato, don Francesco Spagnesi avrebbe importato dall’estero, nel corso del tempo, quantitativi di Gbl (la droga dello stupro) compresi tra mezzo litro e un litro per volta assieme ad un complice, Alessio Regina, di 40 anni. Proprio grazie all’individuazione dell’attività criminale di quest’ultimo e al suo arresto avvenuto a fine agosto per importazione di droga dall’Olanda, gli inquirenti hanno scoperto il coinvolgimento del sacerdote.
Secondo la polizia la droga sarebbe stata pagata con le offerte dei parrocchiani e destinata a persone contattate tramite siti di incontri sessuali: i due avrebbero organizzato in questo modo festini a sfondo sessuale. Il sacerdote da pochi giorni ha lasciato gli incarichi nella Parrocchia dell’Annunciazione nel quartiere pratese della Castellina.