L’amministrazione di Joe Biden è nuovamente travolta dall’emergenza dei migranti che tentano di attraversare il confine dal Messico agli Usa. Secondo le autorità di frontiera, oltre 10 mila persone, in maggioranza originarie di Haiti, si sono ammassate negli ultimi giorni sotto un ponte che collega la città di Del Rio, in Texas, a quella di Ciudad Acuna.
Dopo aver attraversato il fiume Rio Grande i migranti – provenienti anche da Cuba, Venezuela e Nicaragua – si sono raccolti in un improvvisato campo di accoglienza cresciuto a una velocità enorme, in precarie condizioni igienico-sanitarie e con temperature vicine ai 40 gradi. Peraltro, le autorità si aspettano che altre migliaia di persone attraverseranno il fiume nei prossimi giorni. La polizia di frontiera Usa ha fatto sapere che invierà altri agenti nella regione per facilitare “un processo sicuro, umano e ordinato”, fornendo tra l’altro acqua potabile.
10mila migranti al confine col Messico
I media Usa parlano di un’emergenza umanitaria e logistica senza precedenti, che ha scatenato ancora una volta numerose critiche nei confronti dell’amministrazione Biden, in questo periodo anche alle prese con la sistemazione e il trasferimento di 60.000 afghani evacuati da Kabul. “L’amministrazione Biden è nel caos più completo e sta gestendo la crisi dei confini tanto male quanto l’evacuazione dall’Afghanistan”, ha tuonato il governatore repubblicano del Texas Greg Abbott.
Anche il sindaco di Del Rio, Bruno Lozano, ha esortato il presidente a “riconoscere che c’è una crisi” che può avere “gravi conseguenze per la sicurezza e la salute”. Peraltro, il flusso non è diminuito nemmeno durante la stagione calda, che in genere segna un forte calo degli arrivi: anzi, ad agosto oltre 208 mila migranti sono stati fermati mentre tentavano di attraversare la frontiera, come ha riferito la Customs and Border Protection, precisando che è il secondo mese consecutivo che il numero supera le 200 mila persone.
La cifra di agosto rappresenta un aumento del 317% rispetto allo stesso periodo del 2020, e del 233% rispetto a quello del 2019. Nel frattempo giovedì un giudice del Texas ha ordinato che l’amministrazione americana smetta di respingere le famiglie di migranti in base alle norme sulla salute pubblica. Richiesta che entrerà in vigore tra 14 giorni. Washington – secondo i dati dell’autorità di frontiera – il mese scorso ha utilizzato la norma sulla salute pubblica per respingere circa il 18% delle famiglie che hanno attraversato il confine senza documenti. Ma qualsiasi aumento nel trattamento delle domande dei migranti potrebbe mettere a dura prova un sistema già in difficoltà. https://www.laregione.ch