“Mi trovo perfettamente d’accordo con Alessandro Barbero e i firmatari dell’appello contro il green pass in ateneo, è più che legittimo. Contrariamente a quello che afferma anche il presidente della Repubblica, uno Stato di diritto che ritiene che un comportamento sia obbligatorio, deve renderlo tale con una legge e poi ne deve sopportare le conseguenze e assumersene le responsabilità“. A parlare con l’Adnkronos è lo storico e saggista Franco Cardini, che analizza l’appello dei 300 docenti universitari, fra cui anche lo storico e divulgatore Alessandro Barbero, con il quale viene criticata l’adozione del green pass.
“Uno stato di diritto può chiedere a me cittadino di mettere a repentaglio la mia vita andando in guerra, e questo è perfettamente legittimo da parte sua -spiega con chiarezza Cardini- ma io so che lui, per quello che può, si prenderà la responsabilità se io in guerra muoio, o vengo ferito e non posso aiutare la mia famiglia. E mi aiuterà dandomi assistenza, o aiuterà la mia famiglia. Qui invece sta succedendo una cosa diversa: non si può da un lato decidere di non rendere una cosa obbligatoria, prendere però una serie di provvedimenti per cui la cosa diventa di fatto obbligatoria e nello stesso tempo usare questo come un modo per non volersene assumere le dirette conseguenze. Questo lo Stato non lo può fare“.
Cardini contro Mattarella
“Io parlo da persona che si è diligentemente vaccinata, pur avendo dei dubbi -dice lo storico- ma mi sono affidato perché non sono competente. Gli esperti mi dicono che questo vaccino non è un’assoluta certezza scientifica. Allora è bene che uno Stato che decide che è bene vaccinarsi, faccia una legge, lo renda obbligatorio, e preveda le coperture contribuendo alle spese per chi da questa legge ne ricava un danno. Questo l’esecutivo non l’ha fatto, e il presidente della Repubblica non può difendere questo operato senza ricordargli che ha il dovere di tutelare la società civile”.