Migrante incendia la casa in cui era ospitato

Migrante incendia la casa

Carabinieri della Compagnia di Corigliano Calabro hanno eseguito un fermo di indiziato di delitto nei confronti di un 38enne turco, domiciliato a Corigliano, per le ipotesi di reato di incendio doloso e danneggiamento aggravato. I fatti raccontano che intorno alle 3 di martedì notte pervenissero presso la locale centrale operativa delle chiamate di allarme per una palazzina in fiamme, situata nel centro storico ausonico. Intervenivano sul posto sia i Vigili del Fuoco, sia i Carabinieri della Sezione Radiomobile e della Stazione di Corigliano Calabro Centro, che avviavano immediatamente le indagini.

Come scrive www.paese24.it, L’incendio appariva fin da subito doloso e grazie alle sommarie informazioni assunte dai testimoni oculari, i militari individuavano poco lontano dal luogo dell’evento il 38enne turco, in evidente stato di ubriachezza, che già alle prime domande degli investigatori, ammetteva le proprie responsabilità. Lo stesso inserito nel progetto “S.P.R.A.R.”, si trova in Italia da qualche mese, con un permesso di soggiorno a tempo.

Migrante incendia la casa

I Carabinieri ricostruivano che l’uomo, verosimilmente in preda ai fumi dell’alcool, facesse dapprima scappare i coinquilini con cui abitava nella palazzina, perché aveva tentato di aggredirli, quindi desse fuoco ad un materasso, dal quale si erano velocemente propagate le fiamme in tutto l’appartamento. Solo grazie al tempestivo intervento dei soccorsi si sono scongiurate conseguenze ben più gravi, considerato che la zona è densamente abitata e tutte le case insistono una vicina all’altra.

Il 38enne, invece, veniva sottoposto a fermo d’indiziato di delitto da parte dei Carabinieri e d’intesa con la Procura della Repubblica di Castrovillari, sulla base dei gravi indizi di colpevolezza raccolti e del concreto pericolo di fuga, derivante dal fatto che l’uomo sia extracomunitario e senza fissa dimora in Italia. Veniva, quindi, tradotto presso la Casa Circondariale di Castrovillari a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. (foto di repertorio)