La 26enne V. Z. è stata uccisa in strada con diversi colpi di arma da fuoco mentre passeggiava in compagnia di amici sul lungomare di Acitrezza, frazione marinara di Aci Castello, nel Catanese. A sparare, secondo le testimonianze raccolte dai Carabinieri, sarebbe stato l’ex fidanzato, attualmente ricercato dai militari dell’Arma. Un femminicidio, dunque, consumato mentre la giovane era a passeggio con dei coetanei nella borgata marinara.
La sparatoria è avvenuta nella notte (verso le tre), vicino al porticciolo del lungomare di Acitrezza, frazione marinara dove Verga aveva ambientato i suoi ‘Malavoglia’. La vittima era in compagnia di alcuni amici quando l’ex fidanzato con il quale aveva interrotto la relazione in maniera brusca si è presentato, pare chiedendo un chiarimento, e le ha sparato diversi colpi di arma da fuoco, uccidendola. Nella sparatoria è rimasta ferita di striscio alla spalla un’amica della vittima.
Uccisa in strada dall’ex. Lei lo aveva denunciato
Sul posto sono intervenute diverse ambulanze e i carabinieri della stazione di Aci Castello, della compagnia di Acireale e del comando provinciale Catania che hanno avviato subito le indagini. Stando alle prime ricostruzioni, l’ex stato denunciato per stalking. Per quel reato la Procura di Catania aveva chiesto e ottenuto dal Gip che fosse posto agli arresti domiciliari. Attualmente era sottoposto al divieto di avvicinamento. Ora è ricercato.
“Non chiamatelo amore. Non chiamatelo raptus”
È solo altro sangue sulle mani di uomini che odiano le donne”, Uil Sicilia e Uil Catania piangono la ventiseienne vittima di femminicidio, uccisa in strada al porticciolo di Acitrezza. L’organizzazione sindacale con un messaggio della segretaria organizzativa regionale Luisella Lionti e della segretaria generale territoriale Enza Meli si uniscono al dolore dei familiari e degli amici della ragazza.
“Con strazio e rabbia – commentano – apprendiamo questa notizia che allunga in provincia di Catania e in Sicilia una lista tragica, lunghissima, inquietante. Mai come oggi attuale, uno striscione su via Sangiuliano dalla nostra sede provinciale invita a non chiamare amore né raptus il femminicidio. Nessuna giustificazione è tollerabile, nessuna pena può bastare. È tempo che nelle scuole diventi obbligatoria per tutti l’ora di educazione al rispetto della vita. Se volete, vi proponiamo di tenere queste lezioni seduti attorno alla panchina rossa che abbiamo inaugurato due anni fa nel cortile della Uil di Catania e sulla quale è incisa questa frase di Isaac Asimov: la violenza è l’ultimo rifugio degli incapaci. Oggi, Isaac Asimov avrebbe pianto con noi”. http://www.rainews.it