Il governo cinese ha reagito con durezza al tweet di un senatore repubblicano statunitense, John Cornyn, secondo cui gli Stati Uniti stazionano una forza di 30mila militari a Taiwan. Nel suo tweet, successivamente rimosso, Cornyn commentava la caduta dell’Afghanistan nelle mani dei talebani, sostenendo che un presidio militare statunitense avrebbe potuto prevenire il collasso del governo nazionale afgano e la capitolazione della capitale di quel Paese, Kabul.
30mila militari Usa a Taiwan
Secondo Cornyn, l’amministrazione Biden avrebbe potuto evitare l’epilogo dello scorso fine settimana con un contingente di soli 2.500 militari. Nel suo tweet il senatore menzionava a metro di paragone i contingenti delle Forze armate Usa in Germania, Giappone, Corea del Sud, e “30mila uomini” che gli Stati Uniti stazionerebbero a Taiwan.
Il tweet ha suscitato l’immediata reazione di Pechino: in un editoriale, il quotidiano ufficiale cinese “Global Times” afferma che se tale schieramento militare esistesse davvero, la Cina si vedrebbe costretta a “ricorrere immediatamente alla Legge anti-secessione, distruggere ed espellere le forze Usa a Taiwan con l’impiego della forza militare, e conseguire la riunificazione con al forza”.
Il quotidiano avverte che se confermata, la presenza di militari Usa a Taiwan violerebbe i presupposti fondamentali degli accordi istitutivi delle relazioni diplomatiche tra Stati Uniti e Cina, e costituirebbe “una invasione militare e occupazione della provincia cinese di Taiwan” da parte degli Stati Uniti. Secondo i media statunitensi è improbabile che gli Stati Uniti operino davvero una forza di 30mila uomini a Taiwan. Il senatore Cornyn ha cancellato il suo tweet nelle scorse ore, senza fornire alcun chiarimento o smentita. https://www.nova.news