Imprese degli immigrati +16mila in 6 mesi

imprese degli immigrati

ROMA, 12 AGO – Riprende slancio e supera i livelli pre-pandemia la vitalità dell’imprenditoria immigrata. Tra gennaio e giugno il bilancio tra le nuove imprese aperte da stranieri e quelle che hanno chiuso i battenti ha fatto registrare un saldo positivo di 16.197 unità, nettamente più elevato del corrispondente periodo del 2020 – fortemente influenzato dal lockdown – ma anche del primo semestre del 2019, quando l’incremento netto delle imprese di stranieri fu di 10.205 unità.

Imprese degli immigrati, analisi di Unioncamere

E’ quanto risulta dalla fotografia scattata da Unioncamere e InfoCamere sulle imprese di stranieri iscritte al Registro delle Imprese delle Camere di Commercio al 30 giugno 2021. Nel complesso – con una quota ormai stabilmente attestata al 10,5% del totale delle imprese registrate – il fenomeno dell’imprenditoria straniera rappresenta una parte strutturalmente significativa del tessuto imprenditoriale nazionale. In Toscana (14,4%), Liguria (14,3) e Lombardia (13) si registrano le concentrazioni più elevate sul totale delle imprese esistenti, mentre Basilicata (3,9), Valle d’Aosta e Sicilia (6,1) fanno segnare quelle meno significative.

In valore assoluto, la terra di elezione dell’imprenditoria straniera è la Lombardia, dove hanno sede 124.603 imprese guidate da persone nate fuori dei confini nazionali. A distanza seguono il Lazio (81.938) e la Toscana (58.937). Tre imprese di stranieri su quattro (per la precisione 484.888 imprese, il 75,8% del totale) opera nella forma più semplice di impresa individuale, ma un consistente numero (105.298, il 16,5%) ha scelto la forma della società di capitale. Commercio al dettaglio (160.415 imprese), lavori di costruzione specializzati (123.225) e ristorazione (49.339) costituiscono le attività in assoluto più praticate dagli imprenditori stranieri nel nostro Paese. (ANSA)