“Da lunedì 2 agosto lei sarà dispensato dall’attività lavorativa. Cordiali saluti”. Poche parole inviate tramite WhatsApp per comunicare a 90 dipendenti della multinazionale Logista, nella serata di sabato 31 e con sole 36 ore di preavviso, il licenziamento. A denunciare l’accaduto è il sindacato Si Cobas: “Nessuno negli ultimi due anni si era mai fermato a riposare, perché i tabacchi sono considerati attività essenziale. Nemmeno lo scoppio di un focolaio aveva convinto la società a chiudere. E ora, mentre molti di loro sono in ferie a godersi il meritato riposo, ne approfitta e licenzia tutti”.
Logista e i diritti dei lavoratori
La multinazionale monopolista della distribuzione del tabacco sarebbe intenzionata, secondo quanto riferito da Si Cobas, a spostare i magazzini ad Anagni (Fr) e Tortona (Al), “dove il costo del lavoro è più basso, si lavora 12 ore al giorno, i livelli di inquadramento sono i più bassi previsti dal Ccnl e non ci sono buoni pasto. In pratica dove non ci sono diritti”.
Per il sindacato, il problema dello stabilimento bolognese non sarebbe legato alla produttività ma al costo del lavoro considerato eccessivo. “I più anziani sono lì da 15 anni e ricordano bene quando si lavorava 15 ore al giorno per uno stipendio di 900 euro e nessuna sicurezza. A quel tempo la società era felice del sito presso l’interporto di Bologna. Poi, dal 2013, i lavoratori iniziarono ad organizzarsi e a ottenere miglioramenti delle condizioni economiche e di lavoro. Ora Logista non chiude per crisi, ma per fame di profitto”. tgcom24.mediaset.it