Anche il calcio inizia a ribellarsi alle imposizioni del governo, che ha vincolato la possibilità di una vita normale alla somministrazione del vaccino e al conseguimento del green pass. Il primo passo lo hanno fatto gli atleti della Lazio di Maurizio Sarri: quando, come da indicazioni della Federcalcio, sono stati informati dell’obbligo di ricevere i farmaci anti-Covid, alcuni elementi della rosa si sono infatti ribellati, difendendo il loro diritto di scelta dalle imposizioni arrivate dall’alto.
🎙 #Marusic: “Questa mattina ci siamo sottoposti tutti al vaccino. Sto bene fisicamente, mi auguro di continuare così, sono cresciuto anche mentalmente. Rinnovo? Stiamo parlando con la Società”#Auronzo2021#CMonEagles 🦅
— S.S.Lazio (@OfficialSSLazio) July 24, 2021
Lo staff medico del club biancoceleste, che al momento si trova in ritiro ad Auronzo dove è in programma un’amichevole con la Triestina, si è confrontato con i calciatori, spiegando loro la situazione e le istruzioni ricevute. Ma un nucleo duro di giocatori, che stando alle indiscrezioni trapelate sarebbe formato da almeno 4-5 persone, ha continuato a opporsi, rifiutando di ricevere la somministrazione prevista.
Il Veneto ha un Rt di 1,6 e, ha spiegato Zaia: «Non escluso che la prossima settimana passeremo i mille positivi al giorno se avremo un trend come quello che c’è in Europa». Domani si vaccina la Lazio ad Auronzo https://t.co/pS7JsteRNa
— laNuovaVeneziaMestre (@nuova_venezia) July 23, 2021
In un momento in cui nelle piazze di tutta Italia iniziano già le vibranti proteste contro il green pass obbligatorio adottato dal governo, Draghi & co. non possono permettersi uno spot contrario così forte, considerando il grande risalto mediatico dei calciatori della Serie A. E così lo stesso personale medico della Lazio ha confermato che si terranno colloqui con i giocatori ancora non vaccinati per far cambiare loro idea. L’ennesima conferma, ce ne ulteriore fosse bisogno, di come le libertà nell’Italia di oggi si sono fatte sempre più sottili. www.ilparagone.it